Al Teatro Verdi si celebra il conferimento della cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri. Il riconoscimento arriva nel bicentenario della fondazione ed è motivato “dall’alto senso del dovere in favore dello Stato e delle sue istituzioni e la costante presenza a fianco degli Enti locali nel risolvere le questioni di prevenzione, controllo del territorio e sicurezza dei cittadini”. A deliberarlo è stata la scelta unanime del Consiglio comunale di Pisa. La cerimonia ufficiale comincerà alle 18, sarà presentata dalla giornalista del Tirreno Candida Virgone e vedrà la partecipazione del comandante della legione carabinieri Toscana, generale Alberto Mosca.
Fuori dal teatro invece si ritroveranno i gruppi promotori del presidio per dire no alla cittadinanza onoraria. Exploit, EigenLab, Sinistra per, Newroz Spazio Antagonista, Cobas Pisa e Progetto Rebeldia criticano duramente la decisione dell’amministrazione. “Il sindaco Marco Filippeschi – si legge nel comunicato – ha dichiarato di essere soddisfatto “per la decisione adottata, in sintonia con la città”, poiché “vi è un sentimento diffuso in città, un bisogno di legalità e sicurezza. Noi dobbiamo stare dalla parte giusta, dalla parte di chi si impegna contro il crimine. La storia dei Carabinieri costellata di eroismi e sacrifici si è intrecciata con la storia del nostro paese, nei momenti cruciali abbiamo potuto contare su di loro”.
“A pochi giorni dalla morte di Davide Bifolco – prosegue il comunicato dei gruppi – il sedicenne napoletano colpito dall’arma di servizio di un carabiniere per non essersi fermato ad un posto di blocco, crediamo sia necessario aprire una discussione seria e forte su cosa significhi davvero vivere una città sicura per tutte e tutti e quale ruolo ricoprano effettivamente le forze dell’ordine in questo processo. Non accettiamo che vengano riproposte le solite retoriche securitarie che hanno caratterizzato, soprattutto negli ultimi anni, la gestione della nostra città, in continuità con una tendenza nazionale fatta di ordinanze terroristiche, sindaci sceriffo e militarizzazione dei centri urbani”.
“Per questo vogliamo affermare con forza che c’è una Pisa degna – scrivono le realtà promotrici del presidio – che, davvero, sa stare “dalla parte giusta”. Dalla parte di un concetto di cittadinanza molteplice e inclusivo, che riconosca diritti e condizioni di possibilità al vero corpo vivo di questa città, e non quello ingessato in rituali vuoti e pomposi. Questa Pisa non si sente affatto onorata ad accogliere l’Arma dei Carabinieri, quantomeno non fino a quando non ci saranno state per Davide quella verità e quella giustizia che, notoriamente, non vengono tributate alle vittime degli abusi in divisa”.