Non volevo. Giuro, non volevo. Che a me Banderas mi è sempre piaciuto.
Sì, pure ora.
Pure da vecchio patatone con gli zigomi color ciliegia e i capelli pettinati con le scodelle.
Pure con l’accento strascicato con cui appellava Rosssssssita.
Pure quando giocava a far rotolare le Macine, che quando ero piccola lo facevo anche io e mia madre aspettava che si sfracellassero per terra per prendermi a cucchiaiate.
Pure, per farla breve, da quando è diventato Nonna Papera.
Però, Antoniuccio mio beddu, bellodezzia, ti prego, ribellati all’ottica pubblicitaria e riprendi da sotto gli stampini dei Batticuori la tua dignità. Vai sul grugno ai tuoi registi e di’ loro che ti rifiuti, che va bene che sei invecchiato e c’hai i capelli disegnati, che va bene che il fascino da Zorro è tramontato da quando ci stanno gli Uàn Dairèccion, ma no, Inssssupposssso proprio non lo puoi dire.
Perché proprio non si può sentire, Banderuccio bello.
Cosa vuol dire che un biscotto è “inzupposo”? Che assorbe più latte quando lo inzuppi nella tazza, certo.
D’accordo, va bene. Ma un biscotto delle dimensioni di un evidenziatore, che la nuova Rosssssita (bipede, stavolta) si schiaffa in bocca e poi viene presentato come Grande&Inzupposo, cosa vuoi che evochi?
Dai, Antoni’, non mi dire che non c’hai pensato pure tu. Eh. Essù.
Ma al di là del facile umorismo a cui – è risaputo – indulgono volentieri tutti i fattori d’Italia, quando qualcuno ti chiede “Com’è ‘sto biscotto?”, come ti viene in mente di rispondere “Inzupposo”?
Ma chi lo fa? È come se mia nonna viene da me, mi porge un pezzo d’abbacchio, mi chiede com’è e io rispondo “Teneroso” o “Masticoso” o “Ammazzaquantèbbonoso”.
E la colpa mica è tutta tua, eh, Antoni’. Ché tu sei solo una pedina in questo.
La colpa è di tutti gli aggettivi in –oso che stanno cicciando fuori come le rane dopo la pioggia. Morbidoso, dolcioso, puccioso (?) e chi non è ancora morto di diabete mellino(so) ne aggiunga quanti vuole.
Come se –oso aggiungesse una tonalità di tenerezza. Quindi oltre a diminutivi, accrescitivi e vezzeggiativi, avremo anche gli amorosativi.
E così tra qualche decennio i bimbi alle elementari scriveranno nel tema delle vacanze che il mare era calmoso e pulitoso, che sulla sabbia ha fatto tante buche profondose e che sul fondo di una di queste si è andata a stampare una signora vecchiosa che ne è uscita con una caviglia rottosa.
Peggio, tra qualche secolo i politici diranno che l’aumento insostenibiloso delle tasse era necessarioso e non avevano previsto che la crescita della popolazione sarebbe stata così velociosa da impedire di frenare la tremendosa disoccupazione giovanilosa.
E tutto questo per un biscotto grosso come un telecomando che dopo il “com’è?” bastava definire “Bòno”?
No, Antonio, non prenderti questa responsabilità.
Piuttosto torna a far ruotare le Macine sul tavolo.
Con imperiturosa stima,
Alessia R. Terrusi
Ciao Alessia R. Terrusi, grazie per il modo di esporre questo tema, era incuriosito per capire il significato di inzupposo, di quel tempo che lo avevo sentito cercava una risposta, lo avevo fatto già la domanda a certa gente che mi hanno dato una spiegazione sbagliata. Adesso capisco. Gracias Linda, ciao.