Il trail running arriva anche a Pisa. Il 15 marzo 2015 si disputerà la gara di corsa in montagna su e giù per i sentieri del monte pisano, con due percorsi diversi da 27 e 44 km che toccano le bellezze nascoste del patrimonio storico-artistico, dalla rocca della Verruca al Mirteto fino al Bottinello della Scarpa di Orlando. Dopo l’edizione zero della primavera scorsa, dal 2015 si fanno le cose sul serio. Questo l’obiettivo del gruppo podistico Pisa Road Runners, che organizza la manifestazione e che venerdì 19 ha presentato il progetto insieme al Cai di Pisa nell’ambito della fiera Ecocity Expo.
Il Trail Monti Pisani prenderà il via l’8 febbraio con un’anteprima, una gara chiamata vertical: solo 3,5 km di percorso da Asciano al Mirteto e poi in cima al Monte Faeta ma un dislivello positivo di 800 metri, con una media di pendenza del 25% e punte al 30%. Roba da atleti veri insomma. Il 15 marzo invece si potrà scegliere tra due tracciati, uno da 27 km ed un altro da 44 km. Tutti e due passano dai luoghi che hanno fatto la storia dei nostri monti e che sono spesso trascurati dalle guide ufficiali e dai percorsi culturali classici. Si parte da Calci, si arriva a Nicosia e poi su fino alla Verruca, si prosegue fino a Montemagno, poi San Bernardo, Tre Colli, il Monte Serra e il Faeta, il Mirteto la Scarpa di Orlando e il Cisternone.
A ripulire i sentieri ci penserà la sezione pisana del Cai, che in occasione di Ecocity ha presentato l’attività di manutenzione che comincerà a breve. Secondo gli organizzatori potrebbero essere 300 gli iscritti ai nastri di partenza. Una gara competitiva, ad oggi non ancora inserita in nessun circuito ma che conta sull’appoggio di sponsor importanti che metteranno a disposizione i premi per i vincitori. Ma l’agonismo non è il fine principale del Trail dei Monti Pisani. Sergio Costanzo e Francesco Bellinvia, i due ideatori della gara, hanno pensato ad un evento capace di valorizzare il territorio e di rendere più fruibili i percorsi già esistenti.
“Pisa Road Runners si è impegnata ad indicare le zone che occorre ripulire per poter passare agevolmente” spiega Sergio Costanzo, “ma stiamo cercando di coinvolgere le associazioni ambientaliste, i ciclisti e tutti quelli che amano fare sport sui monti pisani”. L’ideale sarebbe organizzare un coordinamento, “ognuno potrebbe vedersi assegnata una zona precisa da mantenere costantemente” afferma Costanzo. Nel comitato tecnico del Trail c’è anche Giulio Fascetti, che recentemente ha gareggiato al Tor des geants, una competizione di trail running considerata tra le più dure al mondo.
In Italia le gare più celebri di trail running sono quelle che si corrono sulle Alpi, oltre al Tor ci sono quella di Cortina e quella delle Tre Cime di Lavaredo. Anche se gli scenari non sono gli stessi e la durezza della gara non è nemmeno paragonabile a quella di queste competizioni, il Trail Monti Pisani parte dagli stessi principi: “la gara richiede lealtà ed altruismo – si legge sul sito ufficiale – mutuo sacrificio in quella accezione antica del termine, quel sacrum facere, il rendere sacro, che illumina le cose e le persone rendendole speciali, uniche, inarrivabili”. Rispetto anche nei confronti dell’ambiente, per questo la segnaletica del percorso sarà in materiale biodegradabile e sarà comunque rimossa integralmente alla fine della gara.
Non avete rammentato il Trail del Malandrino, il primo ultratrail toscano con i suoi 70km e 4800 metri di D+.
Questa corsa che si svolge ormai da 4 anni, parte a mezzanotte da Prato e raggiunge l’Abetone, dopo una galoppata in mezzo a boschi, crinali, sentieri, rocce.
Un’avventura unica nel panorama trail italiano