A poco più di un mese dall’entrata in funzione del servizio di trasporto scolastico la Cgil provinciale denuncia la situazione di “estremo disagio” di molti lavoratori dei servizi di scuolabus. Il sindacato parla di “situazioni che fanno molto riflettere sull’operato di quelle amministrazioni che devono garantire un servizio ai propri cittadini come quello del trasporto scolastico, affidandosi a società che nel partecipare alla gara per l’assegnazione del servizio, praticano ribassi che arrivano al fino al 7,5%”.
Ribassi che secondo la Cgil derivano dall’affidamento di “un servizio a prezzi poco remunerativi per le aziende” e che vengono scaricati sui lavoratori. Il riferimento è alle ultime gare bandite sul territorio provinciale a seguito del fallimento della società che effettuava il servizio in precedenza.
“Senza entrare nel merito dell’operato della società Falaschi, che pure è stata oggetto di critiche anche da parte nostra – spiega il comunicato del sindacato – va riconosciuto che essa applicava un contratto idoneo alle prestazioni lavorative e che erogava la giusta paga oraria ai lavoratori. In alcune realtà comunali stiamo invece assistendo a situazioni paradossali – prosegue il sindacato – in cui gli stessi lavoratori, che come i colleghi della stessa azienda avevano fino allo scorso giugno gli stessi diritti e gli stessi trattamenti retributivi, oggi si vedono, per effetto dello spacchettamento del servizio, applicare trattamenti completamenti diversi l’uno dall’altro”.
“Agli autisti di scuolabus, una categoria che aveva un loro specifico contratto di lavoro, si applicano i contratti nazionali più disparati. Si va dalle cooperative socio sanitarie a quelle che applicano il contratto del multi servizi (lo stesso contratto che si applicano agli addetti alle pulizie). Che hanno a che fare queste mansioni con quelle del trasporto scolastico?” si chiede la Cgil.
Tutto questo si traduce in “minor qualità di servizio e minor retribuzione, che poi inciderà negativamente su tutta la vita lavorativa degli autisti”. L’incidenza è tale che “in alcuni casi ai lavoratori converrebbe di più stare in disoccupazione che andare a lavorare per non vedersi, al termine del contratto a tempo determinato, decurtare la stessa indennità di disoccupazione”.
Il sindacato critica anche lo stato dei mezzi utilizzati per il servizio: “obsoleti, con gomme finite, tagliandi assicurativi fotocopiati, e di dimensioni tali da non poter effettuare il servizio in condizioni di sicurezza”. “Tutto ciò richiama le amministrazioni locali alla loro inderogabile funzione di controllo nei confronti degli assegnatari del servizio – conclude la Cgil – non dimentichiamo mai che su quei bus viaggiano i nostri figli. Crediamo che nella pubblica amministrazione i risparmi vadano trovati da altre parti, non certo sulla sicurezza di bambini che vanno alle scuole materne, elementari o medie, in quanto questi sono gli utenti di quei servizi”.