“Di fronte alla richiesta di iscrizione nel registro di Stato civile del Comune di Pisa di un matrimonio omosessuale contratto all’estero sceglierei di procedere”. Sono parole chiare quelle con le quali il sindaco di Pisa Marco Filippeschi conferma a paginaQ la volontà dell’amministrazione pisana di “disobbedire” alla circolare del ministro degli Interni Angelino Alfano, che ha chiesto ai prefetti di invitare formalmente i primi cittadini a cancellare le trascrizioni.
“Affidare a ordinanze prefettizie la limitazione di competenze che la legge riconosce in capo ai Comuni non è accettabile – affermava il 9 ottobre Filippeschi come presidente di Legautonomie – il vizio di centralismo oggi viene volto ad arretrare i diritti civili. In questo caso i sindaci sono chiamati a riconoscere diritti delle persone come avviene nel resto dell’Europa, secondo esperienze avanzate a cui noi dobbiamo guardare. È aperta una questione di diritto e anche politica. Dunque serve un pronunciamento chiaro del governo”.
Di fronte all’opportunità di un intervento della procura – come è successo a Grosseto, dove il Comune è stato obbligato alla cancellazione delle nozze di due uomini che si sono sposati a New York a causa di una sentenza della Corte di appello di Firenze – il sindaco di Pisa non si tira indietro: “Quello sarebbe un passaggio successivo”.
La volontà politica di contrastare le indicazioni che arrivano dal governo è confermata anche dall’assessore alle pari opportunità di Palazzo Gambacorti Marilù Chiofalo, che però tira in ballo un problema di equità: “Di fronte ad una richiesta di trascrizione il Comune di Pisa accetterebbe, credo però che sia opportuno specificare che si tratterebbe di un gesto simbolico, perché in questo modo un cittadino pisano otterrebbe un diritto che altre amministrazioni non concedono. Ci piacerebbe invece che fosse promulgata una legge nazionale”.
L’amministrazione pisana attende quindi un pronunciamento chiaro del governo. “Stiamo cercando di darci una linea comune” spiega Marco Filippeschi, “per questo Fassino ha domandato un incontro a Renzi”. Il sindaco di Pisa fa riferimento alla richiesta del sindaco di Torino di un orientamento chiaro sulla materia dei matrimoni delle coppie omosessuali, avanzata al presidente del Consiglio nei giorni in cui vari sindaci italiani hanno preso posizione contro le indicazioni di Alfano.
Nel 2009 il Comune di Pisa si è espresso negativamente rispetto alla domanda di riconoscimento del matrimonio celebrato da due uomini, Valter Paradisi e Mario Romani, convogliati a nozze a Barcellona nel 2008. In quel caso la richiesta di riconoscimento dell’unione era stata giudicata “in contrasto con l’ordine pubblico” dall’ufficio dello Stato civile di Palazzo Gambacorti. Ad oggi la risposta potrebbe essere diversa.
bravo Sindaco! Pienamente la mia stima!