I consigli di amministrazione di SAT e AdF hanno approvato le linee guida per la fusione degli aeroporti di Pisa e Firenze: 11,5 milioni di passeggeri totali, 7 a Pisa e 4,5 a Firenze, per cui si conferma la pista di 2400 metri. Frena gli entusiasmi Marco Filippeschi, che ribadisce i 2000 metri indicati dal PIT
Approvate le linee guida del progetti di fusione fra l’aeroporto di Pisa e di Firenze. L’obbiettivo è arrivare alla fusione nel maggio del 2015, costruire il Sistema Aeroportuale Toscano “Best in class” e diventare uno dei principali poli aeroportuali italiani.
Il progetto mira a massimizzare lo sviluppo del traffico del Vespucci e del Galilei attraverso l’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali, portando i volumi di traffico a 7 milioni di passeggeri all’anno per l’Aeroporto Galilei e 4,5 milioni di passeggeri all’anno per l’Aeroporto Vespucci, così da portare la capacità del Sistema Aeroportuale Toscano a 11,5 milioni nel 2029.
Ad approvare le linee guida del progetto i consigli di amministrazione di SAT S.p.A. e AdF S.p.A., la società che gestisce l’aeroporto Vespucci di Firenze (rispettivamente nelle sedute del 15 e 16 ottobre), entrambe controllate da Corporación América Italia.
“Considerando le previsioni di traffico 2014 del Galilei e del Vespucci – scrivono SAT e AdF in una nota congiunta – il nascente Sistema Aeroportuale Toscano si posiziona al quarto posto in Italia, con circa 7 milioni di passeggeri. L’obiettivo strategico è quello di fare del Sistema Aeroportuale Toscano uno dei principali poli aeroportuali italiani, dopo Roma e Milano”.
Il progetto di integrazione vuole massimizzare lo sviluppo dell’Aeroporto Galilei e del Vespucci ampliando l’offerta delle destinazioni raggiungibili dai due scali, l’aumento dei posti offerti sulle singole rotte, l’aumento del numero di compagnie aeree operanti nel sistema. Per farlo sarà necessario “l’adeguamento delle infrastrutture aeroportuali, che per Firenze significa, come si legge nella nota, “pista da 2.400 metri, nuovo terminal passeggeri e in previsione, i lavori per il collegamento della “tramvia” al terminal passeggeri e alla Stazione ferroviaria”.
All’aeroporto Galilei di Pisa entro il marzo 2015 saranno completati gli investimenti sulle piste e nei prossimi anni sull’ampliamento del terminal passeggeri. “Verrà inoltre attivato il People Mover – si legge nella nota – che permetterà la riduzione dei tempi di percorrenza del collegamento ferroviario Pisa-Firenze con un livello di servizio secondo standard europei”.
Insomma la fusione fra SAT e Adf porterà per Corporación América “una maggiore massa critica in termini di capacità aeroportuale e volumi di traffico gestiti, rete di collegamenti, portafoglio di compagnie aeree nonché sviluppo delle attività commerciali “non aviation”.
Inoltre, la piena integrazione tra gli scali permetterà lo sviluppo coordinato della connettività di superficie e, come previsto dalle linee strategiche del Piano Nazionale degli Aeroporti, l’implementazione della piena intermodalità del collegamento Pisa-Firenze”.
A ribadire la propria contrarietà a un piano che per Firenze indica una pista da 2400 metri il Sindaco di Pisa e presidente della provincia Marco Filippeschi. “La nostra posizione – scrive Filippeschi – rimane quella ben nota, fino ad oggi condivisa con gli altri soci pisani. Sulla pista dell’aeroporto Vespucci siamo perché valga il PIT approvato dal Consiglio regionale, come ha sostenuto con chiarezza anche il presidente della Regione, con le prescrizioni previste, compresa quella sulla lunghezza della pista di 2 mila metri. Neppure l’ENAC ad oggi ha fatto scelte definitive. Sui finanziamenti siamo perché il governo s’interessi dell’intero sistema aeroportuale, che è fatto degli aeroporti di Pisa e Firenze, non di uno solo, e dunque perché le previsioni che riguardano il futuro delle società siano fondate su basi certe. Per questo siamo impegnati con diverse iniziative, per risultati concreti. La maggioranza del Consiglio di amministrazione di SAT ha certo il diritto di fare le sue proposte e di avere i suoi punti di vista. Ma non si può e non si deve coinvolgere la responsabilità di soci che non hanno ancora potuto discutere le linee guida di cui si dice, su fattibilità e contenuti che le sostengono, su cui i rappresentanti in Consiglio di amministrazione hanno espresso rilievi e contrarietà, e che com’è noto non condividono contenuti importanti del Master Plan di AdF. E se non si è discusso del punto di partenza tanto meno oggi si può valutare un punto di arrivo”.
Rilievi che sono stati esplicitati anche dai due consiglieri in cda di SAT, Angela Nobile e Francesco Barachini, entrambi scelti dal comune, il secondo espressione anche della Fondazione Pisa. “Abbiamo riscontrato profili critici e ci siamo riservati di svolgere gli ulteriori approfondimenti”, scrivono, “e di assumere una decisione definitiva nel momento in cui il consiglio di amministrazione sarà chiamato a dare formale avvio al procedimento di fusione proposto dai soci maggioritari, mediante l’eventuale approvazione del progetto di fusione e degli altri documenti prescritti”.