Da Pisa messaggi di solidarietà ai lavoratori dell’Acciaieria Ast di Terni, caricati ieri durante la manifestazione a Roma.
Ieri a Roma gli operai sono scesi in piazza contro il piano industriale presentato dalla ThyssenKrupp, che prevede oltre 500 licenziamenti. I lavoratori sono stati bloccati dalla polizia mentre si dirigevano in presidio sotto il ministero dello Sviluppo Economico: il bilancio è di 4 feriti, 2 dei quali finiti in ospedale con contusioni sul corpo e alla testa. Tra i contusi anche due sindacalisti, Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom e Alessandro Unia del Rsu Fim Cis.
“Non c’è stata nessuna carica, ma un’azione di contenimento quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti per andare verso la stazione Termini ed occuparla” ha affermato la Questura di Roma. “Appena siamo partiti, siamo stati caricati senza alcun motivo – ha raccontato invece Maurizio Landini, segretario della Fiom – Anch’io ho preso le botte dai poliziotti. Ci hanno menato, non siamo delinquenti”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo gli scontri di ieri ha incontra gli operai Ast insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi. Renzi ha assicurato che saranno fatte le dovute verifiche, ma anche detto che non consentirà strumentalizzazioni e che a vertenza di Terni deve restare separata dal confronto politico.
Attesa per le 18.30 di oggi l’informativa urgente del ministro dell’Interno Angelino Alfano sugli scontri.
Con un nota la CGIL di Pisa esprime “la massima solidarietà agli operai delle acciaierie di Terni ed ai compagni della FIOM e delle altre strutture sindacali che li accompagnavano che ieri sono stati oggetto di una ingiustificata aggressione da parte delle forse dell’ordine, mentre si battevano, pacificamente, per difendere il loro posto di lavoro e con esso una prospettiva di vita dignitosa per le loro famiglie.
I successivi strumentali tentativi di mistificare il reale svolgimento dei fatti per giustificare l’assurda aggressione rappresentano una toppa peggiore delle lacerazioni prodotte non solo sulle teste degli operai ma anche nella coscienza civica e democratica del paese”.
“Non si illuda nessuno – scrive Gianfranco Francese, segretario della Cgil di Pisa – di poter limitare o, peggio ancora, intimidire lavoratori e sindacato nell’esercizio del fondamentale diritto costituzionale di manifestare per difendere il proprio presente ed il proprio futuro.
Trasformare i drammatici problemi sociali e occupazionali in problemi di ordine pubblico è responsabilità che sta interamente in capo a chi, incapace di rapportarsi con il paese reale e la disperazione di chi perde o rischia di perdere il posto di lavoro, svilisce il confronto con le rappresentanze dei lavoratori a vuota liturgia. Il governo dia risposte di politica industriale alle tante situazioni di crisi che assillano questo paese e individui e rimuova i responsabili dell’ignobile aggressione. Le Acciaierie di Terni non devono chiudere la CGIL di Pisa e’ al fianco dei lavoratori in lotta”.
Parole di solidarietà e di vicinanza agi lavoratori di Terni arrivano anche da Una città in comune. “In una situazione come questa – scrive Ucic – vista l’arroganza del Governo e la repressione usata adesso anche contro chi rischia di perdere il posto di lavoro, non è più tempo di aspettare: è necessario dare seguito alla grande manifestazione del 25 ottobre dichiarando in tempi rapidi uno sciopero generale contro il Governo Renzi e le sue politiche economiche contro i diritti sociali e dei lavoratori”. A fare eco alla lista civica i Cobas di Pisa che affermano: “La risposta all’impresa vigliacca contro gli operai di Terni deve essere una ragione in più per fare del 14 novembre una grande giornata di sciopero generale”.