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Cantieri navali, la risposta del Ministero conferma lo stallo

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La sottosegretaria al Ministero del Lavoro Teresa Bellanova ha risposto all’interrogazione posta dalla senatrice Maria Grazia Gatti (PD) sulla vicenda occupazionale e produttiva dei Cantieri navali di Pisa.

La risposta di Bellanova conferma le preoccupazioni sulla domanda di cassa integrazione in deroga, dato che ad oggi i lavoratori sono senza reddito dall’inizio dell’anno. Il liquidatore Federico Galantini avrebbe dovuto infatti presentare domanda la Ministero per la cassa integrazione in deroga a partire da gennaio 2014 per i 39 lavoratori pisani e i 22 di Varazze.

“Allo stato l’istanza risulta tuttavia ancora in fase istruttoria”, ha detto la sottosegretaria, “anche a seguito degli esiti delle verifiche condotte dalla Direzione territoriale del lavoro di Pisa”, i cui ispettori hanno constatato la presenza nel piazzale di un travel lift, posto a terra e smontato, e di un carrello MBT 300″.

Questo perché i dipendenti sono in stato di agitazione da quando Galantini ha provato a portar via il travel lift, “che costituisce uno strumento indispensabile per la lavorazione nautica e per l’attuazione del piano industriale posto dalla società a fondamento della richiesta di CIGS”, afferma ancora la sottosegretaria. “Da ciò l’occupazione del cantiere da parte dei lavoratori, che, riuniti in assemblea permanente, non hanno consentito il trasferimento del travel lift presso la sede di Varazze. Tali lavoratori, pur essendo in possesso di adeguate professionalità, non hanno potuto svolgere le ordinarie attività lavorative in carenza di commesse”, fattore, dicono, frutto della “volontà aziendale”.

A questo si aggiunge una dichiarazione beffarda di Galantini fatta durante uno degli accertamenti ispettivi: “Il cantiere di Pisa – trovandosi in un canale con impedimenti di accesso per la presenza di ponti – renderebbe poco convenienti le lavorazioni sulla carena – per le quali risulta indispensabile il travel lift – prestandosi, invece, a lavorazioni interne per le quali è sufficiente l’ormeggio in banchina” riporta la sottosegretaria.

Quanto alla trattativa per la cessione del ramo di azienda alla Union strong marine Bellanova precisa che l’atto di cessione “non si è ancora perfezionato a causa di un pignoramento sui marchi Cantieri di Pisa e AKHIR, per i quali è iniziata già la procedura di conversione dinanzi al Tribunale di La Spezia”. Solo una volta liberati i marchi si potrà procedere, ma considerato che solo nel luglio scorso è stato fatto un primo pagamento, pari a 1/5 del debito dovuto, lo scenario non è rassicurante.

Riguardo, infine alla situazione finanziaria della Union strong marine holding, “la regione Toscana ha reso noto di essersi già attivata al fine di ottenere maggiori informazioni sull’azienda franco-cinese” ha detto Bellanova. Ma il Ministero dello sviluppo economico ad oggi non ha fornito alcun elemento informativo.

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Pubblicato il: 1 novembre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Politica

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