Proprio lo scorso sabato è stato presentato il volume Moataz Nasr, The Journey of the Griffin, fortemente voluto dai Comuni di Pisa e Santa Croce sull’Arno insieme a GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins e Associazione Arte Continua e da Regione Toscana, a seguito e conclusione del progetto Moataz Masr. Un ponte tra Pisa e Santa Croce sull’Arno,(realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2012). Un percorso espositivo che ha vissuto due momenti importanti di sviluppo dell’opera dell’artista egiziano nell’incontro con i monumenti di Pisa e la comunità multietnica di Santa Croce sull’Arno, producendo la bellezza di quattro lavori: Vacanze romane, l’ottagono costituito da Vespa Piaggio, il labirinto verde The Maze (bread, freedom, social justice), The Flower (da un bacino ceramico conservato al Cairo e oggi perduto in seguito ad un attentato), e The return of a Griffin; presentate, insieme ad altre opere, a Pisa presso il Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS, e Santa Croce sull’Arno a Villa Pacchiani, tra dicembre 2013 e febbraio 2014.
Il libro è testimonianza e documentazione sia delle tappe che hanno caratterizzato questo incontro, che di tutte le opere realizzate dall’artista dal 2011 al 2014. Un viaggio nell’opera dell’artista con approfondimenti e riflessioni critiche di tutte le personalità coinvolte nel progetto, esternate durante la conferenza di sabato scorso alla quale ha presenziato anche il Sindaco Filippeschi.
Dall’intervento introduttivo e di approfondimento sul lavoro svolto nei mesi passati a Santa Croce e a Pisa di Ilaria Mariotti che, parlando delle quattro opere, spiega cosa ha significato per Moataz Nasr, il Grifone, oggi nel Museo dell’Opera del Duomo, al quale le opere sono ispirate. Un manufatto che testimonia un momento storico in cui lo scontro e incontro fra popoli esisteva, ma sempre nel rispetto e consapevolezza del grande ingegno umano espresso al di là di ogni appartenenza religiosa e culturale. Passando poi la parola a Mario Cristiani, cofondatore della Galleria Continua e presidente di Associazione Continua, che affronta un tema molto sentito e che ha perseguito in prima persona, ovvero l’importanza del coinvolgimento dell’arte e degli artisti in questo tipo di progetti. Perché generatori di relazioni, di esperienze nuove da condividere e per questo rigeneratori delle identità di tali territori, nella riconsiderazione di questioni sociali e culturali in rapporto al territorio di riferimento.
Anche l’artista presente alla conferenza dona alcuni punti di vista e considerazioni in rapporto soprattutto a quella che è la sua storia di uomo, di artista e attivista in un paese dove le questioni religiose e politiche sono drammatiche e le parole libertà e giustizia hanno un peso reale. L’artista dotato di grande sensibilità vuole porre in evidenza l’uguaglianza fra gli uomini nel bene ma e nel male, analizzando e mettendosi in relazione con fatti di culture e storie, ed esperienze diverse. La diversità non si nota solo nelle soluzioni estetiche adottate o sperimentate con notevole estro nelle diverse occasioni di studio e ricerca artistica, di cui sono testimonianza le opere portate a compimento ogni volta come nel caso di Pisa e Santa Croce.
Il dibattito si chiude con un auspicio e la soddisfazione dei due assessori alla cultura rispettivamente dei Comuni di Pisa e Santa Croce sull’Arno, Dario Danti e Mariangela Bucci, che mettono in rilievo l’importanza di progetti come questo per costruire relazioni tra Enti, territorio, specificità industriali e produttive, attraverso anche l’arte perché con essa si possono sondare e rintracciare nelle trame di un luogo, le tracce di epoche, la storia dei monumenti, e quant’altro in una rilettura visiva stimolante e nuova, inedita.
Il volume è il coronamento di un progetto di scambio culturale ed artistico ambizioso realizzato nell’ambito di Toscanaincontemporanea che ha visto realizzarsi un bellissimo ponte tra Pisa e Santa Croce sull’Arno. Un ponte che si consolida e rinnova la sua proposta con un altro grande progetto, nello stesso ambito del precedente, Terranauti. Quelli che arrivano, quelli che restano, quelli che vanno. Tre approdi lungo l’Arno da Firenze al mare a cura di Ilaria Mariotti e Angelika Stepken, che vede protagoniste la Città di Pisa con Santa Croce Sull’Arno in una nuova partnership con Villa Romana di Firenze. Verrà presentato a Villa Romana un percorso che vuole creare un sistema di incontro e di scambio tra artisti, critici e curatori, galleristi e direttori di museo attraverso una serie di seminari, incentrato su una tematica ben precisa, quella del confronto tra le aspettative e le contingenze che motivano la scelta di continuare a vivere in questa regione o che l’hanno eletta a luogo di temporanea residenza e ciò che si è effettivamente trovato o attivato nello stesso periodo. Cosa succede quando ci confrontiamo con altre esigenze, altre realtà, altre metodologie di lavoro, altri sistemi? Domanda fondamentale per un cambio di prospettiva che è rivolta a dieci artisti scelti, quali Francesca Banchelli, Lisa Batacchi, Francesca Catastini, Giulia Cenci, Gabriele Dini, Alexis Leandro Estrella, Lek Gjeloshi, Mona Mohagheghi, Olga Pavlenko, Eugenia Vanni che seguiranno tra la fine di ottobre e la fine di novembre quattro seminari di due giorni ciascuno tenuti da altri quattro artisti che vivono e/o operano in Toscana o che con essa hanno una stretta relazione e frequentazione: Chiara Camoni, Loris Cecchini, Michelangelo Consani, Vittorio Corsini invitati ad approfondire un argomento che costituisce una sorta di frammento di una mappatura di geografie emotive ed oggettive insieme, un particolare case study. Successivamente il progetto Terranauti vedrà il suo epilogo in due mostre realizzate ancora una volta e con grande orgoglio tra Pisa e Santa Croce sull’Arno, come per il progetto precedente.
“Da un punto di vista culturale la Toscana è ricchissima di un patrimonio che si contempla e che continua allo stesso tempo ad essere una delle principali risorse economiche della regione. Un patrimonio essenzialmente storico che continuamente si fa fatica a salvaguardare e a promuovere. Ma talmente ingombrante che sembra talvolta bastare a se stesso e che sembra risucchiare tutte le energie per garantirgli una sopravvivenza (e una messa a frutto) sottraendo energie alla produzione presente, spesso troppo poco garante della sua permanenza e continuazione nel futuro.
Nell’ambito dell’arte del presente sempre poche sono le occasioni per una valorizzazione dell’espressione artistica contemporanea. Anche se innumerevoli sono le mostre e gli eventi che si susseguono, il sistema dell’arte italiana tutta soffre di difficoltà congenite. Inoltre in pochi casi si mette in atto una relazione virtuosa tra critica, sistema delle gallerie e collezionismo che valorizzi anche il lavoro degli artisti più giovani.”
L’incontro dal titolo Navigare nel sistema dell’arte: dialoghi con galleristi, collezionisti, curatori internazionali, è una sorta di prologo al progetto in cui professionisti del mondo dell’arte incontreranno i dieci artisti partecipanti, under 35 toscani per nascita e per residenza temporanea, segnalati da curatori e critici d’arte e selezionati da una commissione composta da Ilaria Mariotti, Angelika Stepken e Martin Holman. Si vedrà la partecipazione delle curatrici del progetto Ilaria Mariotti e Angelika Stepken e di altre personalità del mondo dell’arte contemporanea quali Charlotte Bank, storica dell’arte e curatrice, lavora tra Berlino, Ginevra e, fino al 2011, Damasco; Fabio Cavalucci, direttore del Museo Pecci a Prato; Adrienne Drake, direttrice e curatrice della Fondazione Giuliani per l’arte contemporanea di Roma; Gigiotto del Vecchio, curatore, direttore della galleria Supportico Lopez, Berlino e i dieci artisti selezionati. Lo scopo è di esprimere e riflettere i vari punti di vista nel sistema dell’arte contemporanea: l’interesse dell’artista, del gallerista, del curatore di una collezione privata, del direttore di un Museo pubblico e di una curatrice che conosce bene gli sviluppi nella scena artistica e sul mercato arabo. Il pomeriggio invece sarà riservato a un dialogo stretto tra i professionisti, gli artisti del progetto Terranauti e tutti gli altri artisti interessati.
Visti i grandi risultati e traguardi raggiunti, consiglio di andare al simposio che è aperto al pubblico dalla mattina, e sapere quali saranno i frutti di questo nuovo progetto, altrimenti non rimane che aspettare di vederli esposti nelle prossime due mostre a Pisa e a Santa Croce sull’Arno, di cui vi darò notizia prossimamente.