Far uscire i libri da Palazzo di Congressi e portarli in città, per creare un vivace via vai dal Pisa Book Festival a quello che altri non è che il suo off, il Pisa Book in Town, da venerdì 7 a domenica 9 novembre.
Nessun antagonismo, nessuna rivalità, solo la voglia di cogliere l’occasione offerta dalla presenza in città di uno dei più importanti saloni del libro italiani, per ampliare le occasioni di contatto con il libro, e di estendere l’offerta per chi abita a Pisa e per chi a Pisa viene proprio in occasione del Book Festival.
Pisa Book in Town
Il nome trae origine da Boys are back in town della band hard rock dei Thin Lizzy. Nicolò Gaudini è un pisano di ritorno, come si definisce lui stesso, tornato alla casa natale dopo alcuni anni trascorsi a Dublino. “Il nome del festival – spiega – nasce da un gioco che faccio con gli amici irlandesi. Ogni volta che torno a Dublino gli mando un sms con il solo testo Boys are back in town
In fondo, se anche il salone del Libro di Torino ha il suo salone off, che porta i libri dal Lingotto nel centro del capoluogo piemontese, perché Pisa dovrebbe essere da meno?
“Il modello di questa prima edizione del Pisa Book in Town – spiega Nicolò Gaudini – è quello che succede a Pordenone con Pordenone Legge, nato nel 2000 con l’obbiettivo di rivitalizzare le attività delle associazioni, i servizi, le proposte commerciali di Pordenone.”
Ecco allora l’idea di portare i libri e i lettori non solo nelle loro sedi più naturali, le librerie, ma anche negli esercizi commerciali, creando contaminazioni e ritagliando su misura ogni evento sul luogo che lo ospita.
Come la lettura ad alta voce de Il viaggio del priore di Giuseppe Alfonso Maggi, già priore della Certosa di Calci alla Tappezzeria Martinelli, che realizzò alcuni paramenti del monastero (venerdì 7 novembre alle 17.30).
O come la lettura di Viaggio da Parigi a Giava di Honoré de Balzac (sabato 8 novembre alle 18) all’erboristeria Fior di Luce: una lettura “bendata” pensata per far si che a far da padroni siano gli odori, i sapori e l’udito.
Modalità privata invece quella pensata per l‘Orzo Bruno dove le letture ad alta voce da La guida di Giuda di Alessandro Giannetti saranno rivolte a un tavolo alla volta.
Letture di ogni genere insomma, multiple, culinarie, recitate, ma sempre ad alta voce, rese possibili anche grazie a i soci di LaAV (Letture ad Alta Voce). “Una lettura ad alta voce è anche un gesto d’amore, basta pensare alla nonna che legge al bambino, o alla maestra ai suoi alunni. Partecipare a una lettura ad alta voce significa essere coccolati. Concediamoci questo lusso dunque in questi tre giorni”. Così Tommaso Novi, che sarà uno dei lettori alla tappezzeria Martinelli, esorta tutti a partecipare.
A chiudere le letture e il Pisa Book in Town domenica 9 novembre saranno due appuntamenti con sottofondo culinario.
Un trittico di letture accompagnerà il brunch al Caffé Letterario Volta Pagina. Mentre alle 20.30 l’appuntamento è alla Trattoria S. Omobono con una cena finale con ricette e letture dell’Artusi.
Non solo letture ad alta voce però al Pisa Book in Town. Quattro saranno i libri che in questa tra giorni verranno presentati al pubblico pisano.
Una ristampa, La baia della luna di Winky (Miraggi Edizioni) e tre nuove uscite: Dove vorrei essere di Tiziano Chini e Rossano Garibotti (Andata + Ritorno Edizioni), Adamo e la birra di Carlo Martigli (marchetti Editore) e Dannato Vivere di Lorenzo del Corso (Aletti Edizioni).
Un lungo week end, quello fra venerdì 7 a domenica 9 novembre in cui il libro diventa il filo rosso per conoscere Pisa.
Libreria Orsa Minore, il caffè letterario Volta Pagina, il negozio bio Il Dragoncello, la Tappezzeria Martinelli, l’Orzo Bruno, il fiorista Florart, la pasticceria Cioccorolocato, l’erboristeria Fior di luce e la trattoria S. Omobono.
f.p.