Oggi il presidente della commissione regionale sull’emergenza lavoro sarà presente al consiglio comunale in Darsena. E verrà lanciata una “cassa di resistenza”, per un aiuto concreto e solidale con i lavoratori
Hanno incassato la solidarietà della commissione regionale che si occupa di emergenza occupazionale, i lavoratori dei Cantieri di Pisa che ieri,mercoledì 19 novembre, sono stati ricevuti in Regione.
Appoggio pieno alla battaglia dei lavoratori è stato espresso dal presidente della commissione, il consigliere Paolo Marini, che interverrà oggi al consiglio comunale aperto che si terrà proprio in Darsena. “Abbiamo trovato attenzione e sconcerto da parte della politica regionale per come si stanno svolgendo i fatti – commenta Gianfranco Francese, segretario provinciale della Cgil – al punto che la commissione preparerà un documento e valuterà con i propri legali se, in rapporto alla procedura o al giudice delegato, far valere le ragioni dei creditori della Toscana”.
Sempre più lontano l’acquisto dei Cantieri da parte di soggetti industriali seri
Galantini ha detto che nei confronti del segretario della Cgil il problema starebbe nel “comportamento ostativo” che Francese ha avuto verso le proposte di soluzione portate dal liquidatore in questi anni. “Ostile alle proposte? – replica il leader sindacale – Nessuna era valida e continuano a non esserlo. La Union Strong Marine per esempio. Con questa società sono stati firmati tre preliminari di acquisto, mai conclusi. Una società dal capitale sociale di 10.000 euro e che risulta inattiva. È novità di ora – dice ancora – che alcuni lavoratori hanno contattato l’intermediario di parte cinese del gruppo, il quale ha confermato che i cinesi non fanno più parte dell’operazione. Perché dovremmo assecondarle?”
Il timore è che il liquidatore si aggrappi al rigetto della cassa integrazione straordinaria per avviare i licenziamenti
La lettera con cui Galantini avrebbe dovuto dare avvio a questo percorso non è mai stata inviata, afferma il segretario della Cgil. Che aggiunge sul piatto argomenti pretestuosi del liquidatore, diversificati a seconda dell’interlocutore, possibili compratori respinti, compresi gruppi industriali solidi e fondi di investimento. Le accuse lanciate da Francese sono tante, “e tutte raccolte nell’archivio che in questi anni abbiamo messo in piedi”.
Intanto si vive nel timore che Galantini si aggrappi al rigetto della cassa integrazione per non poter più sostenere i costi – perché il mancato reddito dei lavoratori peserebbe in carico alla procedura, e quindi a lui, – e procedere poi al licenziamento dei lavoratori. L’esito peggiore, che tutti sperano di evitare ma che di fronte a una situazione che ogni giorno diventa più guasta, sembra più vicino.
Motivo per cui oggi verrà lanciata un’iniziativa di solidarietà: “Se la cassa integrazione non c’è, noi avviamo una cassa di resistenza”, alla quale potranno partecipare tutti e che la Cgil spera possa avvicinare la città ad un obbiettivo comune di solidarietà e sostegno attivo ai lavoratori dei Cantieri.