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Lenticchie Decalogo per la perfetta vita di coppia (forse…)

biancaneve

Millenni e millenni di storia umana ci hanno insegnato che, tutto sommato, così schifo a perpetuare la specie non facciamo. E va bene, ci è dovuto. Spezziamo una lancia (ypsilon) per noi.

Questo non vuol dire, però, che siamo altrettanto bravi a mantenerla equilibrata, ‘sta specie umana. Eddai, non è mica un caso che nei momenti di sommo disgusto si arrivi spesso a dire “bleah, me fai specie proprio”. Sta di fatto che, dagli australopitechi fino agli odierni uomini e donne, gli esseri umani – o presunti tali – hanno sempre avuto il particolare vizio di unirsi a creare quelle che oggi chiamiamo “coppie”.

E insieme alla parola “coppia” sono nati tanti altri concetti come “psicoterapeuta”, “matrimonio”, “divorzio”, “non posso c’è la partita”, “oggi no ho mal di testa” e “Barbara d’Urso”. In pratica, insieme alla “coppia”, il genere umano ha inventato anche i modi per distruggerla.

E questo avviene tramite due distinte metodologie, ché si vabbene che gli uomini e le donne sono uguali, le pari opportunità e blablabla, ma quando si tratta di vita di coppia non c’è niente di più dissimile sulla faccia della terra. Un rinoceronte e un ferro da stiro troverebbero più punti di contatto.
‘na cosa che fa specie proprio (appunto).

Se sei una donna e hai a cuore la tua relazione almeno la metà di quanto hai a cuore il paio più brutto delle scarpe più tristi dell’armadio più impolverato della camera più disordinata che ti viene in mente, allora leggi qui (se invece sei una donna sicura, forte, capace e convinta della propria storia sentimentale, cosa ci fai ancora davanti allo schermo? Va’ dal tuo uomo e picchialo. Tu non sai perché, ma lui sì. Forse).

Dieci cose da NON dirgli mai.

1) Con quel maglione mi ricordi il mio fidanzato del liceo, ma più grasso.
2) I tuoi amici non mi piacciono. O probabilmente io non piaccio a loro.
3) Abbiamo ospiti. Tra mezz’ora. Ah, non te l’avevo detto?
4) Abbassa la voce mentre tifi.
5) Tu non mi ascolti.
6) Siamo solo colleghi, ora manco un invito a pranzo con un collega posso accettare?
7) Tu all’allenamento non ci vai perché sono giorni che ti chiedo di montare le mensole e non trovi mai un minuto.
8) [durante l’amplesso] Finito?
9) No, non ho mal di testa. Non ne ho proprio voglia. [nonostante qui scatti automatico l’applauso di centinaia e centinaia di altre donne, la frase risulta comunque un deterrente per la felice vita di coppia n.d.r.]
10) Questo tua madre non lo sa cucinare.

Se invece sei un uomo e tieni alla tua relazione almeno un fantamiliardesimo di quanto tieni alla carrozzeria del paraurti nella parte inferiore destra sul limite all’angolo della tua macchina, allora leggi qui (se al contrario sei uno di quegli uomini che non tifano, che non lucidano la macchina, che preferiscono perdersi nei tramonti perché le donne sono come fiori e vanno trattate con delicatezza, beh, STAI ZITTO E FAMMI UN PANINO!).

Dieci cose da NON dirle mai.

1) Lascia stare, faccio io.
2) Con quel vestito sembri tua madre. Anzi no, scusa, sembri mia madre.
3) [al distributore self-service] Se non ti riesce chiamami. E ricordati di mettere i soldi dal lato giusto.
4) Sono discorsi tra maschi, meglio che non te li riporto.
5) Ritardo. Avvìati.
6) E non puoi andarci con le tue amiche?
7) [dopo l’amplesso] Dio, sono il migliore.
8) La camicia preferisco portarla in stireria.
9) Scansati che mi copri la televisione.
10) Paghiamo a metà che non ci arrivo?

Naturalmente, uomini o donne che siate, nutro una cieca fiducia nelle vostre capacità e sono fermamente convinta che entrambi i decaloghi possano essere utilizzati in maniera umoristica, ironica, utile insomma a fare di una potenziale tragedia greca una vignetta di Rat-man. O quantomeno a creare un riparo per liti furiose scaturite da banalissime mancanze di attenzione o semplicemente di garbo.

L’arte di far ridere l’altro – e di ridere insieme all’altro – si muove sul sottile filo che separa il sarcasmo dalla rudezza, l’ironia dalla supponenza.

Bella questa, mo’ me la segno.

Andate, e perpetuate la specie sghignazzando come ragazzini.

Alessia R. Terrusi.

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Pubblicato il: 23 novembre 2014

Argomenti: Lenticchie, Quaderni

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