È il turno del film leggero questa settimana, e sono quasi andata fuori tema, visto che in questo film non ci sono botte. Fuori tema ma non troppo, anzi per niente direi, visto che la violenza sulla donna nasce anche dal modo in cui la donna viene percepita dalla società che la circonda.
Ho lasciato il titolo volutamente nella versione originale, perché soprattutto nel mese in cui guardiamo film che trattano la violenza sulle donne, la traduzione italiana sembra ancora più assurda: è We want sex.
Il film racconta la serie di scioperi che nel 1968 fecero le lavoratrici della fabbrica della Ford nella cittadina di Dagenham, vicino Londra, per ottenere pari diritti e pari salario rispetto ai colleghi maschi. Made in Dagenham anche se si riferisce a fatti realmente accaduti e che portarono anche all’emanazione di una legge, la Equal Pay Act del 1970, è una commedia.
I vari cliché degli anni 60 ci sono tutti – minigonne, vestiti a fiori, colori sgargianti, capelli cotonati, Twiggy – e sono molto evidenziati; le protagoniste femminile dubito che siano molto simili alle donne reali che fecero quello sciopero; ma il film è sicuramente piacevole e divertente ed oltre a mettere sotto i riflettori la rivolta femminista, mostra anche le reazioni degli uomini, dei mariti, dei colleghi di lavoro e dei sindacalisti. Le donne avevano comunque sempre un dovere rispetto alla famiglia prima di tutto e dai sindacati non venivano prese sul serio e preferibilmente neanche lasciate parlare.
Ma essendo un film dei buoni sentimenti ci sono anche figure maschili positive. Made in Dagenham ruota tutto intorno a Rita, che guida la lotta delle donne ed è interpretato dalla brava Sally Hawkins. Il marito la sostiene anche se con difficoltà, con qualche muso lungo per tutte le sue assenze e con qualche litigio per gli effetti dello sciopero prolungato delle donne. L’altro personaggio maschile positivo è Albert, un sindacalista che spinge le donne a scioperare ma che le lascia anche scioperare e dire quello che credono meglio. Albert è interpretato dal notevole (e quest’anno deceduto) Bob Hoskins.
Il 20 settembre di quest’anno, Emma Watson, la nuova Goodwill Ambassador dell’UN Women, ha tenuto un discorso che è circolato molto in rete e che ha lanciato la campagna di solidarietà HeForShe che mira a coinvolgere tutti gli uomini nella lotta alla parità di genere, perché, come dice l’attrice inglese, se non c’è parità di genere ci rimettiamo tutti.
Anche la nostra Casa della Donna di Pisa ha aderito a questa campagna e invita tutti, donne e uomini, a manifestare il 25 novembre, giornata contro la violenza sulla donna.
Ed eccole qui le vere donne che fecero la storica manifestazione inglese