Con una marcia di 24 km, da Pontedera a Pisa, i curdi della Valdera lo scorso sabato 22 novembre sono scesi in strada salutando i comuni della provincia fino al capoluogo, per sostenere la resistenza di Kobanê, chiedere la libertà di Öcalan e la pace in Kurdistan.
Con il carattere lucido e appassionato di un popolo che da sempre lotta e insegna a lottare per la propria libertà, in un centinaio sono partiti alle 9:30 davanti al Comune di Pontedera, per poi toccare i comuni di Calcinaia, Cascina, Navacchio e Pisa, dov’è arrivata intorno alle 18:30.
A organizzarla il circolo culturale curdo di Ponsacco, sostenuto dall’Arci, dalla Tavola della Pace, Agirà, Rete dei comunisti: “La marcia di quest’anno intende in particolare salutare e appoggiare la resistenza di Kobanê e chiedere il riconoscimento dell’autonomia democratica del Rojava (Kurdistan occidentale siriano)”, spiega la comunità curda..
Toscana kentinde “Öcalan’a özgürlük, Kürdistan’a barış ve Kobanê direnişini selamlıyoruz” yürüyüşü düzenlendi. pic.twitter.com/KsgaRVGFlT
— Şevda (@ariyarengin_) 23 Novembre 2014
Toscana' da Kürtler ve dostları Kobanê ve Önder Apo'nun özgürlüğü için yürüyüşe başladı pic.twitter.com/FBQwDkRFZR
— Şevda (@ariyarengin_) 22 Novembre 2014
Dal volantino diffuso
La manifestazione di ieri si è conclusa davanti al Comune di Pisa, che ha aderito alla marcia e portato il proprio saluto istituzionale. La marcia si è chiusa con la richiesta di disarmo dell’ISIS e l’isolamento degli Stati che lo sostengono, insieme all’apertura di un corridoio al confine turco per rifornimenti e aiuti umanitari alle forze di difesa curde. E ancora, con la richiesta di riconoscimento dell’autonomia democratica del Rojava in Siria, “esempio di autogoverno e convivenza pacifica tra i popoli”. Infine, ribadendo la richiesta di togliere il PKK dalla lista delle organizzazioni “terroristiche” e il proseguimento del negoziato con Ocalan.
Sulle scelte di vita e le condizioni in cui operano le forze di difesa curde, vi proponiamo di seguito un documentario che ritrae le donne combattenti della brigata Sehid Warsin, a Tirbespi, uscito ad agosto di quest’anno.