Da metà novembre il Consiglio direttivo del Parco ha dato il via libera alla stipula di una ulteriore convenzione con l’UEPE (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) di Pisa, che porterà persone condannate a svolgere attività di vero e proprio volontariato – e quindi senza retribuzione – a favore della collettività nella Tenuta di San Rossore.
La Direzione dell’Ente Parco collaborerà con l’UEPE nel redigere un progetto individuale per ogni singolo soggetto che vorrà svolgere attività di volontariato a favore della collettività nella Tenuta di San Rossore; nelle prossime settimane inizieranno a prestare servizio le prime due persone, che per scontare pene alternative al carcere saranno impiegate nei vari settori dell’amministrazione, dalle manutenzioni del verde e degli importanti ecosistemi protetti alle attività agro-zootecniche svolte in tenuta, e ancora dal lavoro d’ufficio alle iniziative di promozione dell’area protetta, affiancando, a seconda delle loro attitudini, il personale già presente.
L’Ente Parco regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli ha attivato da quest’anno varie occasioni per prestare servizio nella Tenuta di San Rossore, dai tirocini retribuiti ai campi di volontariato, che hanno visto la partecipazione di decine di giovani provenienti da tutta Italia, che hanno dato un contributo diretto alle varie attività organizzate all’interno di tutta l’area protetta: pulizia degli arenili, monitoraggio ambientale, presidio del territorio, interventi di ripristino della cartellonistica e di altri manufatti nei sentieri.
Con il recente accordo col Ministero della Giustizia, l’Ente Parco fa dunque un ulteriore passo in avanti per la gestione dell’area protetta.
Gli Uffici per l’esecuzione penale esterna si occupano di “trattamento socio-educativo” delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, svolgendo il compito di favorire il reinserimento sociale delle persone che sono state condannate, in detenzione o in misura alternativa, realizzando percorsi di osservazione, trattamento e riabilitazione, con attenzione alla dimensione della riparazione del danno causato con la commissione del reato: i servizi che sono prestati gratuitamente a favore della collettività dalle persone che hanno subito una condanna in via definitiva, oltre a costituire una forma di riparazione, sono utili sia alla loro reintegrazione sociale, sia al perseguimento dell’interesse pubblico da parte del soggetto che li ospita.