Non c’è abitante di questa città che non se lo sia sentito chiedere almeno una volta, e d’altra parte Pisa è – con tutti i rischi che ne conseguono – la Torre. Al mondo, nessuna città, azienda o Paese è riconoscibile quanto Pisa con la sua Torre pendente. Certo, Roma ha il Colosseo, Napoli il Vesuvio, Venezia il leone alato, Parigi la Tour Eiffel. Ma a differenza che in tutti questi posti, per i pisani la torre è diventata immediatamente un marchio, quasi una certificazione di pisanità e autenticità. E la Torre prolifera: non più una, ma decine di torri. #torridipisa, ovunque.
Dal 2013 Pisa ha un “nuovo” marchio: Pisa, scritto… alla pisana, cioè inclinato e a forma di torre. Rivisitazione dello stereotipo che istituzioni locali (Comune, sindacati, squadre di calcio, scuole, etc.) usano naturalmente, la scelta sembra confermare che, nella sua ovvietà e immediatezza, la Torre è proprietà di tutti e di nessuno: farmacie comunali, enoteche, fiere del libro, gare sportive, centri commerciali si vendono e si territorializzano attraverso questa torre che pende, pende e non vien giù.
Vi proponiamo una selezione, dodici esempi facili (ma ne abbiamo trovati quasi cinquanta!), e vi invitiamo a mandarci o taggare quelli manifesti e quelli nascosti, quelli raffinati e quelli quasi fuori posto, e quelli solo accennati: l’inclinazione, un vuoto, pochi archi inclinati.
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Per l’approfondimento, ci vediamo il 19 febbraio al Lux.