Il terzo blocco del cavalcavia in un anno, con proteste davanti al Comune, presidi e un incontro in Prefettura da cui sono emerse solo rassicurazioni e niente più. Gli abitanti di Sant’Ermete sono scesi in strada questo pomeriggio per chiedere misure di sicurezza per la viabilità, il cavalcavia in particolare. Non ci sono marciapiedi, è scarsamente illuminato, giorno e notte sfrecciano centinaia di macchine e per chi lo percorre a piedi, in bici o con un passeggino, il pericolo è sempre in agguato.
Non ultima, la beffa che proviene dal piano delle opere pubbliche in queste ore in approvazione in consiglio comunale: per gli investimenti sul cavalcavia, pari a 2,4 milioni, si dovrà aspettare infatti al 2017.
“Il 20 novembre siamo stati ricevuti dal prefetto, dal capo di gabinetto del Sindaco e dal comandante della polizia municipale”, dice Andrea Giovannetti, del comitato Sant’Ermete. “In quell’occasione ci dissero che avrebbero portato le nostre richieste al comune, e che sarebbe stata data la priorità alla manutenzione ordinaria, con il taglio dell’erba, la pulizia delle scalette e un po’ di luce in più. Il comandante dei vigili ci disse anche che avrebbe mandato degli agenti all’uscita delle scuole Don Milani, durante gli orari di entrata e uscita dei bambini. In queste settimane non abbiamo visto nessuno però, e nemmeno l’ombra di un intervento”.
“Sono anni che questa situazione viene denunciata”, aggiunge Giovanni Canale, abitante del quartiere da 35 anni. “Sostengo la battaglia portata avanti dal comitato perché tra rumori degli aerei, traffico, ferrovia e inquinamento il quartiere soffre molto”.
Durante il blocco, durato circa un’ora a sensi alternati, sono stati distribuiti volantini ai passanti in macchina, a cui sono state spiegate le ragioni della protesta. “Vogliamo che nel bilancio 2015 siano stanziate le risorse necessarie alle norme di sicurezza del cavalcavia”, si legge.