una volta
volevo il dolceforno
che ce l’aveva mia cugina
e ci faceva le tortine crude
ma mia mamma
aveva paura
che diventavo omosessuale
e ho avuto i micronauti
Ha pubblicato quattro libri (I cani hanno sempre ragione, Seed 2000; Sono un poeta cara, Seed 2003; Motosega, Seed 2007; La donna che si baciava con i lupi, Le bolle blu 2010; Ti amo ma posso spiegarti, Miraggi Edizioni, Prima edizione 2011, Seconda edizione 2013 e Piuttosto che morire m’ammazzo, Miraggi Edizioni 2013) e ha un Phon club, perché il Fan Club ce l’hanno tutti e poi è molto meglio creare e vendere il merchandising di un poeta che quello di un tronista: “È un tentativo di contrastare il dilagare del brutto in favore del bello”, si legge sul sito.
Catalano è frizzantissimo e deve la sua celebrità – on e off line – anche grazie a un celebre motto rivisitato e teleologicamente partorito per finire stampato su migliaia di magliette: “Cogito ergo suco”.
Lo scorso venerdì 19 dicembre Catalano era al Teatro Lux, di fronte a una platea pienissima e affettuosa.
Avremmo voluto intervistarlo per voi, poi ci siamo inibiti dopo aver letto qualcuna delle decine e decine di interviste che testate ben più autorevoli hanno realizzato prima di noi. E quindi eccovi con una selezioncina di alcuni video, e l’invito a seguire il suo sito: a proposito, proprio in queste ore è aperto il sondaggio per votare la propria poesia di Natale preferita, tra quelle di Guido ovviamente.