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Vendita delle quote del Polo, Di Benedetto: “Ottimista per il futuro, ma urge fare sistema”

polo_navacchio

dibenedetto_2Moderato ottimismo nelle parole di Andrea Di Benedetto, presidente del consiglio di amministrazione del Polo Tecnologico di Navacchio, a commento dell’asta pubblica con cui la Provincia di Pisa mette in vendita le quote della società. Un ottimismo che deriva dalla “strategicità per il territorio del Polo Tecnologico, con il suo potenziale di crescita sia economica che occupazionale”, dice. “Il Polo infatti – aggiunge – ospita imprese che si occupano di alta tecnologia, robotica e ICT, settori che come dimostrano anche i dati della Camera di Commercio, sono gli unici in crescita”.

Certo la Provincia di Pisa rappresenta un socio importante con il suo 46,75% di partecipazione, seconda come peso il Comune di Cascina che ne detiene il 46,01%.  La messa in vendita quindi, dice Di Benedetto “rappresenta un passaggio cruciale per il Polo. La decisioni della Provincia, derivando da un obbligo di legge, sono per noi dunque un atto dovuto, che del resto accelera una questione, quella del riassetto societario, che a un certo punto avremmo dovuto affrontare data la progressiva sottrazione di risorse e di governance a questi enti”.

A non giovare e a costituire un fattore di prudenza è che la vendita avvenga in un momento di crisi e di un processo di snellimento degli enti pubblici che non riguarda certo solo Pisa: “Immobili e partecipate sono messi in vendita, tutti vendono ma i compratori sono molto pochi. Quello che posso osservare – commenta Di Benedetto – è la mancanza di omogeneità a livello nazionale di questa operazione, che pare configurarsi più che altro come il solo risultato di annunci elettorali a cui bisognava dare attuazione”.

Insomma sebbene il contesto non sia dei migliori, la certezza che l’innovazione tecnologica costituisca un asset di fondamentale importanza sembra far dormire sonni tranquilli al Polo Tecnologico. Necessario, conclude Andrea Di Benedetto, “sarebbe fare sistema a livello provinciale e regionale. Ma anche avviare un ragionamento complessivo a livello territoriale verso un presidio del settore che finora appare insufficiente visto il rilievo strategico e il vantaggio competitivo di Pisa nell’alta tecnologia a livello nazionale”.

F.P.

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Pubblicato il: 8 gennaio 2015

Argomenti: Economia-Lavoro, La Piana, Tech

Visto da: 636 persone

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