Traffico di auto, bus e motorini rendono la strada difficile e pericolosa, sopratutto per i ragazzi e le ragazze che ogni giorno vi transitano per andare a scuola. La questione è stata portata in consiglio comunale
Macchine in doppia fila, motorini che sfrecciano fra gli autobus. Un ponteggio all’angolo con via Giordano Bruno che ingombra un tratto di marciapiede, dove di recente però è stato aperto un passaggio protetto per i pedoni.
È via Benedetto Croce, strada del centro cittadino su cui insistono tre scuole a cui si aggiungono quelle delle vie laterali. E in cui negli orari di ingresso e uscita dalle scuole il rischio per gli studenti è più che una lontana possibilità.
La scorsa primavera, come ci ha ricordato una nostra lettrice le cui figlie frequentano le scuole della zona, un’insegnante è stata investita e ha riportato ferite gravi. Pochi mesi fa una studentessa è stata travolta da un motorino: in questo caso per fortuna lo zaino ha attutito la caduta e la giovane ha riportato solo pochi graffi.
“Ci sono vari passaggi pedonali – sottolinea la nostra lettrice – ma l’unico regolato da un semaforo è oltre le scuole, verso piazza Vittorio Emanuele, quindi di fatto non è utilizzato dai ragazzi. Lo scorso anno scolastico mi sono rivolta al preside del Liceo Dini che mi ha riferito di un incontro avuto con i presidi del Pacinotti e del Galilei, in cui è stato chiesto all’amministrazione la chiusura al traffico della strada. Ma la risposta è stata negativa, perché un provvedimento del genere avrebbe provocato ripercussioni negative in viale Bonaini”.
L’impossibilità di pensare a una chiusura di via Benedetto Croce, negli orari di ingresso e uscita delle scuole, è stata confermata ieri in consiglio comunale dall‘assessore alla mobilità David Gay che ha spiegato come scelte di questo tipo sono legate a valutazioni sulla strategicità della strada.
A portare in consiglio l’argomento Elisabetta Zuccaro, consigliera del Movimento 5 Stelle, che con un’interpellanza si è fatta portavoce di un gruppo di genitori che in pochi giorni ha raccolto 180 firme per chiedere maggiore sicurezza per i ragazzi che frequentano le scuole, magari con l’ausilio di agenti di polizia municipale, o di volontari, per regolare l’ingresso e l’uscita dalle scuole.
“Ci sono tre scuole superiori che insistono su via Benedetto Croce – ha spiegato la consigliera Zuccaro – a cui si aggiungono le scuole medie in via Giordano Bruno e la situazione della viabilità mette a rischio la loro incolumità, come il fenomeno sistematico dei motorini che sfrecciano sulla corsia preferenziale degli autobus”.
Non appare però percorribile la strada della polizia municipale a presidio negli orari critici. “La polizia municipale – ha spiegato Gay – organizza i turni alle scuole con una priorità stabilità in base all’età e alla pericolosità della strada in cui insiste la scuola. Abbiamo 75 plessi scolastici a Pisa e per avere una presenza di due agenti in tutti non basterebbe il personale”.
A contribuire a un alleggerimento della situazione di pericolo, spiega l’assessore sarà il fatto che “la zona è interessata dal progetto della busvia che collegherà in zona protetta piazza Vittorio Emanuele con Cisanello. Via Croce è interessata da questa nuova infrastruttura e tutta la viabilità verrà dunque rivista”.
Un progetto però di medio periodo che nell’immediato non avrà effetti. Nel frattempo dice l’assessore Gay “sono d’accordo con la consigliera Zuccaro sul fatto che potrebbe essere messa in campo un’attività di volontari”. Il modello potrebbe essere quello messo in campo alla scuole Collodi dove spiega Gay “il preside, coinvolgendo le famiglie, ha organizzato un pedibus: i genitori fanno a turno per accompagnare i bambini a scuola. Si tratta anche di portare avanti un’educazione culturale in questo senso: teniamo conto che là dove ci sono genitori che segnalano problemi di questo tipo, ce ne sono altri che di fatto li creano lasciando macchine in doppia fila e non rinunciando alla macchina per accompagnare e prendere i figli a scuola”. Queste iniziative però, prosegue l’assessore “devono venire dalle scuole, non si può imporre la volontarietà. Là dove questo avviene l’amministrazione è disponibile a dare supporto”.
Ma la richiesta che viene da alcuni consiglieri di opposizioni, come Valeria Antoni del Movimento 5 Stelle e di Marco Ricci di Una città in comune è quello di avviare un percorso che incentivi e promuova la mobilità dolce e in cui sia rivisto anche il sistema dei trasporti pubblici in modo che supporti l’ingresso e l’uscita dalle scuole.
Intanto dice la nostra lettrice, “basterebbe un semaforo, magari a chiamata, per migliorare sensibilmente la sicurezza”.