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Preoccupa ancora il cyberbullismo, e a Pisa torna “Una vita da social”

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Dopo i 100 mila studenti incontrati in piazza e 400 mila nelle scuole, con 1800 istituti visitati in 42 città torna per la seconda edizione  Una vita da social, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il  Ministero dell’Istruzione,  dell’Università e della Ricerca ed il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete.

Riparte da piazza del Quirinale a Roma e arriva in piazza dei Cavalieri a Pisa il 21 gennaio:  gli studenti la mattina e il resto della cittadinanza nel pomeriggio grazie l’ausilio di un automezzo attrezzato, potranno assistere a proiezioni e incontrare il personale della Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Firenze e Pisa che illustreranno il corretto uso della rete web con particolare riferimento ai social network e a fenomeni criminosi connessi, come il cyber bullismo, l’adescamento, il furto di identità, e l’autolesionismo.

raimoAd aderire anche a questa seconda tappa della manifestazione l’Ufficio territoriale scolastico della Provincia di Pisa, che ha permesso la partecipazione degli istituti scolastici. Testimonial di quest’anno per la città della Torre, l’attore Renato Raimo.

Gli operatori della Polizia Postale e delle aziende che hanno aderito alla campagna (vedi box), attraverso un truck allestito con un’aula didattica, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito e adatto a tutte le fasce di età.

Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 10 mila studenti delle scuole medie e superiori, solo 1 studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali.
Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all’uso dei social, secondo la ricerca, ci sono il desiderio di informarsi sia sulle notizie (59%) che su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%). Ma anche sostituire, per ragioni di risparmio economico, telefonate ed sms (44%).

Quasi l’85% degli studenti appartiene ad un gruppo classe su WhatsApp, che per la maggior parte di loro costituisce uno strumento equivalente al tradizionale gruppo di studio. Nove ragazzi su dieci possiedono uno smartphone con accesso internet, tra di loro oltre il 60% accede ai social mentre si trova a scuola e quasi la metà di loro anche in presenza di un docente.

Oltre la metà degli intervistati trascorre sui social network più di un’ora al giorno. Globalmente 1 ragazzo su 4 si dichiara sempre connesso, rispondendo prontamente ad ogni notifica proveniente da smartphone, tablet o pc.

Nel caso in cui la connessione ad internet venga a mancare,un ragazzo su 1 su 6 ammette di provare un senso d’ansia e di prodigarsi per ristabilire subito l’accesso alla rete, mentre la metà degli intervistati vive questa situazione con fastidio ma senza fretta di riconnettersi.

Preoccupazione per il fenomeno del cyberbullismo è avvertita in maniera più forte: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento, e la metà di loro ne ha avuto esperienza diretta o indiretta. Per questo motivo 4 su 5 accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all’uso dei social.

La campagna Una vita da social rappresenta dunque per la Polizia di Stato un’occasione per fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie,  non avvengano più”.

Le aziende che hanno aderito
Ancora una volta Aziende come Facebook, Italiaonline, con i portali Libero.it e Virgilio.it, Fastweb, FireEye, Google, H3G, Microsoft, Telecom Italia, Twitter, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, ind, Youtube,  Scania, Continental, ItalWork e RDS 100% Grandi Successi

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Pubblicato il: 14 gennaio 2015

Argomenti: Pisa, Sociale

Visto da: 752 persone

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