Pessimi risultati per le esportazioni pisane emergono all’analisi condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa sui dati Istat relativi al commercio estero nel terzo trimestre 2014. A concorrere alla contrazione, -4,5% nel periodo luglio-settembre 2014, l’andamento poco esaltante delle economie emergenti ed il rallentamento della Germania, a cui si somma la debolezza della domanda del Vecchio Continente. La recente caduta del rublo, inoltre, costituisce un ulteriore motivo di apprensione per il sistema imprenditoriale pisano. Questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa sui dati Istat relativi al commercio estero nel terzo trimestre 2014.
Esportazioni
Drammatica, a livello settoriale la contrazione delle vendite di calzature che, nel terzo trimestre 2014, segnano una flessione non solo in termini percentuali (-37,9%) ma anche in valore assoluto: oltre 40 milioni di euro in meno rispetto al medesimo periodo del 2013. Tutte le destinazioni più rilevanti per le scarpe – eccettuata la Russia al momento della rilevazione non ancora interessata dalla caduta del rublo- registrano contrazioni consistenti.
Mmale anche le vendite del comparto pelli-cuoio: -19,6% il pellame grezzo, -2,5% i prodotti in cuoio.
A causa della flessione delle vendite verso Germania e Francia, va male la meccanica (-10,4%) ed anche i mobili, a causa della crisi Russo-Ucraina e della caduta delle vendite negli USA, arretrano (-10,6%).
Tra i settori che, invece, hanno ritrovato la strada della crescita troviamo i cicli e motocicli (+5,3%) ed i metalli (+39,0%). Continuano ad avanzare le vendite dell’abbigliamento (+12,1%), dei prodotti chimici di base (+7,7%) e dei prodotti in vetro (+13,4%).
Bene anche le esportazioni di vino (+8,8%) che mettono a segno ottimi risultati negli USA, Svezia, Svizzera e Giappone.
Tra i paesi più rilevanti, Francia (-8,2%), ma soprattutto Germania (-14,4%), guidano il gruppo di quelli che hanno determinato la contrazione delle esportazioni pisane. La Francia, pur segnando una forte contrazione, sopravanza la Germania come primo paese di destinazione delle esportazioni pisane. Male anche i paesi di area tedesca Belgio (-23,3%), Austria (-17,2%) e Paesi Bassi (-10,3%). Non bene neppure i paesi anglosassoni come Regno Unito (-28,4) e Stati Uniti (-1,3%). In Asia la situazione è decisamente più frastagliata con Cina (+9,3%), Vietnam (+28%) e Corea del Sud (+3,1%) in crescita, mentre Giappone (-2,3%) ed Hong Kong (-9,3%) arretrano. Nonostante i venti di guerra che spiravano nel periodo estivo, si segnala ancora una crescita consistente delle esportazioni dirette in Russia (+16,4%).
Importazioni
Balzo in avanti delle importazioni pisane, che segnano un +9,7%, frutto delle dinamiche dei due principali settori di specializzazione provinciali: il cuoio e le due tre-ruote.
Nel terzo trimestre 2014 crescono infatti del 12,7% le importazioni di pelli mentre il cuoio perde terreno (-7,7%). Il dato relativo al conciario -crescita dell’import contrazione dell’export- conferma le difficoltà già emerse nel corso dell’indagine congiunturale sul manifatturiero. Questo avviene, come abbiamo già segnalato in altre edizioni del rapporto, a causa della crescita vertiginosa delle quotazioni del pellame, a sua volta frutto di politiche protezionistiche di numerosi paesi, e non per una maggiore quantità di prodotto importato e, quindi, da avviare alla trasformazione.
Crescono in modo rilevante anche gli acquisti di cicli e motocicli (+56,3%). A determinare questo risultato contribuiscono non solo Cina, India e Vietnam, dove il Gruppo Piaggio possiede stabilimenti (e quindi potrebbe trattarsi di traffico intra-gruppo), ma anche Polonia, Taiwan e Germania e, quindi potrebbe trattarsi di vera penetrazione commerciale. Nell’ottica della penetrazione commerciale, sono da leggere gli aumenti delle importazioni di apparecchiature per le telecomunicazioni (+29,5%), di abbigliamento (+60,2%) e di calzature (+4,0%).
“I dati del terzo trimestre – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Pisa Pierfrancesco Pacini – confermano le difficoltà che affliggono l’export pisano da inizio 2014. Sul risultato pesano non solo il rallentamento della domanda tedesca e francese ma anche le svalutazioni di molti paesi in via di sviluppo, i cui prodotti stano diventando più convenienti rispetto alle nostre merci sottraendoci, quindi, quote di mercato”.