Giovanni Truppi, il nuovo disco di Giovanni Truppi
Cos’è successo di veramente importante in occidente negli ultimi 150 anni? Il computer? La bomba
atomica? Il cambiamento climatico?
Per Giovanni Truppi l’avvenimento più carico di significati e conseguenze degli ultimi due secoli è la rivoluzione nel rapporto uomo-donna. Prima le donne, nella storia più ufficiale e meno ufficiale, contavano poco-poco, ora, invece, contano tanto-tanto, e siccome la femmina rappresenta lo spirito e il maschio la ragione, il trasando è solo all’inizio.
Siamo in un’epoca che, come dire, alzi la mano chi ha capito cosa sta succedendo.
Giovanni Truppi è il terzo disco di Giovanni Truppi, la copertina è fumettosa, biblica e blasfema, sesso in un eden malandato, alieni dietro l’angolo, ma state tranquilli: non è un disco triste di pipponi filosofici o apocalittici. È un disco con tanti discorsi veloci che sguazzano come ranocchi dentro argomenti pesanti e melmosi, tra serrate schitarrate ritmiche postpunkwave, ossessioni gridate, irruzioni di parlato con raffiche di domande sulle grandi questioni della vita, ballate emotive con dibattito annesso e stonature controllate (forse nate spontaneamente e poi messe a regime come spezie sorprendenti e affidabili).
Un tutto molto combattuto, eppure, scorrevole, compreso l’invito a Papa Francesco perché lanci un segnale di svolta per questa terra stanca e inacidita.
-Ci ho provato a fare il pop che sa di pop. Poi c’ho rinunciato. Andava sempre da un’altra parte, era più forte di me. E allora ci sono andato anch’io-
In qualche pezzo, per un minuto o poco più, Truppi sembra un cantautore (quasi) normale, ma poi regolarmente arriva qualcosa che ci prende in contropiede, ci spiazza, che ci toglie dalla faccia quell’aria da pensatori importanti. C’è una canzone d’amore appassionato, Eva, che sul più bello si sofferma sul fatto cruciale: lei c’ha le caccole sugli occhi, spontanea sorge una domanda -A Napoli le cispe degli occhi sono le caccole degli occhi? O invece in questo caso, sono caccole del naso che in qualche modo si sono posizionate sugli occhi di lei?
Il terzo disco di Giovanni Truppi, è un disco intimo ma universale, ateo ma spirituale, che scorrazza, tra paura e divertimento, nel giardino del bene e del male. Giovanni Truppi è il Lou Reed più napoletanoico del mondo.
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