Gli attivisti pisani criticano l’approdo in città degli eventi legati a Expo: “tipica parata per tentare di ridare credibilità ad un sistema che è invece ormai irrimediabilmente deflagrato con le indagini per corruzione e infiltrazioni mafiose”
“Anche a Pisa approda la carovana di eventi, la stessa di tante altre città italiane, al fine di far sembrare EXPO 2015 l’evento indispensabile allo sviluppo e alla declinazione di temi che riguardano la collettività da vicino” affermano i rappresentanti del Progetto Rebeldia. “All’interno del grande evento EXPO 2015 – prosegue il comunicato – temi importanti perdono di significato, banalizzandosi in sponsor criminali, come la Coca Cola e la Nestlè da un lato, e dall’altro generando prospettive di lavoro abortite in partenza e che fondamentalmente creano solo occasioni di “lavoro gratuito” e ulteriore sfruttamento della già precaria classe lavoratrice italiana”.
“Ma nonostante tutto quello che rappresenta Expo 2015 – si legge nella nota – a Pisa l’amministrazione trova il tempo per partecipare, e anzi investe energie e spazi pubblici per riconferire all’evento credibilità. Il modello-vetrina proposto da Expo, che è simile a quello che questa amministrazione vorrebbe per Pisa, ritagliando il centro storico a misura di turista, mercificando e svendendo il patrimonio comune, non rappresenta la nostra città”.
“Il gioco proposto è comunque sottile – concludono gli attivisti del Progetto Rebeldia – a Pisa si direbbe “l’argomento però è interessante”. “Certo, l’argomento è interessante, come lo sono questioni che riguardano la qualità dei cibi e delle bevande che quotidianamente assumiamo e delle conseguenze sulla salute, ma purtroppo non sono questi gli obiettivi di Expo 2015, ma sono solo momenti di passerella e occasioni di finanziamenti straordinari, in questo caso dispersi tra le varie mazzette, e che mai generano prospettive di lavoro né tantomeno positiva e costruttiva discussione”.