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Un combattente della Resistenza, Pisa ricorda Cesare Salvestroni

salvestroni

Antifascista, partigiano combattente, morì nel 1945 nel campo di Ebensee, dove era stato deportato. Il ricordo domani durante le celebrazioni della Giornata della Memoria


Ricorre domani la Giornata della Memoria che anche Pisa celebra con fitto programma di incontri e iniziative. Fra queste, alle 11 a Palazzo Gambacorti, il ricordo di Cesare Salvestroni, antifascista e partigiano combattente, deportato a prima a Mauthausen e poi a Antifascista, partigiano combattente,. Morì nel 1945 nel campo di Ebensee, dove era stato deportato. I ricordo domani domani durante le celebrazioni  della Giornata della Memoria, dove morì il 2 marzo 1945. nell’occasione sarà consegnata una pergamena al figlio,  Dott. Muzio Salvestroni (presidente onorario del C.U.S. Pisa)

Cesare Salvestroni, nasce a Pisa il 1 maggio 1897, sottotenente nel Genio Guastatori durante il Primo conflitto mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, prigioniero degli austriaci, è recluso a Mauthausen dall’ottobre 1917 al novembre 1918.

Decorato con Croce al Merito di guerra, si laurea in medicina veterinaria e diviene assistente di ruolo della cattedra di Zootecnia all’Università di Pisa, ma il rifiuto della tessera del Partito Fascista lo costringe ad abbandonare l’insegnamento.

Canottiere della della S.C. Arno e poi portiere nella squadra di calcio del Pisa S.C., Cesare Salvestroni nel 1929 fa parte della Nazionale “azzurra” di tiro a segno a Stoccolma, dove gareggia nella specialità pistola libera.

Simpatizzante col movimento di Giustizia e Libertà, contribuisce alla nascita del Partito d’Azione pisano nel fronte antifascista clandestino e dopo l’8 settembre organizza la Resistenza armata a Pisa. Nell’ottobre del 1943 viene arrestato per la prima volta, rinchiuso nel carcere di San Matteo viene rilasciato dopo dieci giorni. Riprende l’attività cospirativa e, con la costituzione del CNL provinciale, entra nella Giunta militare.

L’11 maggio 1944 una pattuglia della Feldgendarmerie del comando tedesco di Firenze è a Pisa per catturarlo. Arrestato nuovamente Cesare Salvestroni viene condotto nel carcere fiorentino delle Murate, e poi deportato nel campo di concentramento di Fossoli: viene destinato al lager di Mauthausen e poi trasferito al sottocampo di Ebensee. Le sevizie e i maltrattamenti non ne piegarono mai lo spirito, ma il suo corpo non resistette al continuo martirio cui era sottoposto: si spense nella cella di tortura il 2 marzo 1945.

Tra i tanti riconoscimenti alla memoria, Cesare Salvestroni ha ottenuto due Croci al Merito per la Seconda guerra mondiale

Riconoscimenti ulteriori

Comune di Pisa – Attestato di Cittadino Benemerito con medaglia d’oro da parte del Sindaco Italo Bargagna e della Giunta (1 gennaio 1946)
Sezione del Tiro a segno e Partito d’Azione di Pisa – Intitolazione del Poligono di viale delle Cascine con lapide in marmo apposta sulla facciata in data 2 marzo 1946, a un anno dalla morte (in memoria del tiratore pisano di pistola libera Cesare Salvestroni, componente della rappresentativa italiana a Stoccolma nel 1929)

Comune di Pisa – delibera n° 1265 del febbraio 1966 della Giunta presieduta dal Sindaco Renato Pagni per l’intitolazione di una strada a Pisa (traversa B di via XXIV maggio) con successiva approvazione della Prefettura di Pisa in data 28 agosto 1970 (prot. 1387) e posa della targa stradale in data 19 gennaio 1971

Comune di Pisa – Targa di Benemerenza in argento con medaglia d’oro della Giunta presieduta da Luigi Bulleri, con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale e alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Leone, al teatro Verdi il 25 aprile 1981

Università di Pisa – Incisione del nome sulla Lapide commemorativa posta in Sapienza all’ingresso dell’aula magna nuova in onore dei docenti, degli studenti e degli impiegati dell’Ateneo caduti durante la Seconda guerra mondiale (2 giugno 1984)

U.I.T.S. Unione Italiana Tiro a Segno – Medaglia d’oro di Benemerenza (26 gennaio 1990)

Repubblica Italiana – Medaglia d’Onore alla Memoria consegnata al figlio di Cesare Salvestroni, Muzio, dal Vice Prefetto Vicario di Pisa Enrico Ricci il 2 giugno 2012, in occasione della Festa della Repubblica

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Pubblicato il: 26 gennaio 2015

Argomenti: Cultura, Pisa

Visto da: 762 persone

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