Domani una manifestazione in Piazza della Repubblica indetta dalla Coldiretti. Parteciperà anche una numerosa delegazione di allevatori e rappresentanti della Provincia di Pisa
Un latte con un nome e cognome per salvare quello che resta degli allevamenti pisani e rilanciare un settore vitale e strategico per l’economia agricola, la biodiversità ed il presidio del territorio.
Lo propone la Coldiretti, che spiega il momento di difficoltà che stanno vivendo gli allevatori pisani: “Stritolati tra le maglie sempre più strette della burocrazia e da costi di produzione che il prezzo del latte alla stalla riconosciuto dalle multinazionali non riesce a coprire, la stalla pisana sta vivendo, ormai da diversi anni, una fase di profonda sofferenza”.
Spaventosi i numeri: “Quasi 1.000 aziende agricole con allevamento costrette ad abbandonare (-99%) in dieci anni (fonte Istat). 100 ogni anno. Una su due situata in aree montane e svantaggiate”.
Per questo gli allevatori tornano in piazza per difendere il latte Made in Italy dalle importazioni e dalle multinazionali del latte. In Piazza della Repubblica, domani, venerdì 6 febbraio, dalle ore 9.30, ci sarà anche una numerosa delegazione di allevatori e rappresentanti della Provincia di Pisa per partecipare, insieme a tanti altri allevatori toscani, alla giornata dedicata alla tutela delle stalle e del vero latte Made in Italy.
“Un giorno da allevatore”, così si chiama l’iniziativa promossa da Coldiretti e Associazione Italiana Allevatori in programma nella centralissima piazza fiorentina dove sarà allestita una maxi-stalla popolata da bellissime mucche e turisti e residenti potranno partecipare a prove di mungitura “espressa”, dimostrazioni di caseificazione e degustazioni (info su www.pisa.coldiretti.it e pagina ufficiale Facebook).
A fare impressione, nell’anno dell’Expo 2015 ormai alle porte, è il fiume di latte importato dall’estero che supera del 360% il latte prodotto in loco dai nostri allevamenti: 230mila tonnellate le importazioni, 68.300 la produzione toscana.
È il differenziale, tra prodotto ed importazioni, più alto in Italia. “Più latte importato significa provenienza dubbia quando non c’è l’obbligo di origine nell’etichetta del latte, dei formaggi e di tutti i derivati. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa – Vogliamo sapere cosa diventa questo latte e quale forma assumerà. Indicare l’origine nelle etichette di latte, anche Uht, dei formaggi e di tutti gli altri prodotti a base di latte deve essere obbligatorio. Vogliamo anche che venga chiamato formaggio solo che deriva dal latte e non da prodotti diversi”.
È al consumatore che l’iniziativa di Piazza della Repubblica si rivolge. “La politica delle multinazionali del latte spinge per una omologazione sostituendo il latte locale e territoriale con latte importato. – analizza Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – tutto questo avviene nell’assoluta mancanza di trasparenza e completamente alle spalle dei consumatori. Noi saremo in piazza per loro e per i nostri allevatori”.
L’obiettivo della “giornata da allevatore” è, infatti, quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività perché con il finto Made in Italy l’Italia muore.