Impatto ambientale, assenza di garanzie occupazionali e salariali, interventi finanziati al 50% con denaro pubblico. Queste le ragioni del no del gruppo consiliare
Un no deciso alla fusione fra tra Sat e Adf arriva da Una città in comune e da Rifondazione comunista che domani chiederanno con un ordine del giorno al consiglio comunale di esprimersi a sfavore, e al Sindaco di incontrare gli altri soci pisani in modo da stabilire una linea comune per il no.
Martedì 10 febbraio infatti l’assemblea dei soci dei SAT dovrà votare il progetto di fusione presentato da Corporacion America per le due società di gestione di Pisa e Firenze
“Le linee guide sulla fusione approvate a dicembre dai consigli di amministrazione di Sat e Adf – spiega Una città in comune – Prc – sono aleatorie e non attendibili. Quindi non sostenibili a nostro giudizio da parte del Comune di Pisa e da qualsiasi altro socio pubblico”.
In primo luogo ad essere considerato inaccettabile dal gruppo consigliare è il finanziamento pubblico per il potenziamento dell’aeroporto di Peretola. “Le linee guida prevedono che il 50% dei 336 milioni di investimenti su Firenze per la realizzazione della nuova pista da 2400 metri e del nuovo terminal derivano da finanziamenti pubblici”.
Una contrarietà che va di pari passo a quella per il “carattere speculativo-immobiliare e finanziario di questo tipo di operazione”.
“Proprio quegli imprenditori che dicono di fare impresa – affermano – ma nei fatti la realizzano con finanziamenti pubblici sono trai principali artefici della crisi economica in cui ci troviamo. La scelta del Governo Renzi, sostenuta ed avallata dal Pd a livello regionale e dalla giunta del presidente Enrico Rossi, di buttare milioni di euro nell’ennesima grande opera che distruggerà la piana fiorentina trova la nostra più ferma opposizione. Per noi questi lavori per la realizzazione della nuova pista da 2400 metri non devono mai partire e le risorse pubbliche devono essere, invece, prioritariamente utilizzate per potenziare il trasporto pubblico su rotaia nella nostra regione”.
Ad essere sotto accusa anche i dati di sviluppo e crescita previsti. “La previsione di crescita dell’aeroporto di Firenze – spiega Una città in comune – Prc – si basa sul fatto che la nuova pista sarà attiva nel 2017. Appare evidente che a quella data la pista non sarà invece ancora pronta”.
A questo, dicono, si aggiunge e si lega l’assenza di garanzie attendibili sull’occupazione: “Nei documenti presentati non c’è nessun progetto chiaro e verificabile sulle garanzie occupazionali e salariali per i dipendenti di Sat e di Adf e dell’indotto dei due aeroporti”.
La richiesta è dunque che dal consiglio comunale arrivi un no deciso alla fusione, nonostante le prese di posizione di Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia. Naldi intervenendo su Rtv38 alla trasmissione “Capitani Coraggiosi” ha dichiarato: “Il successo di questa operazione è nel mantenimento dei tempi, quindi escludo assolutamente possibilità di slittamenti. Il Piano Nazionale prevede una gestione unica, nel caso in cui i soci pisani non aderissero alla fusione, dal punto di vista delle decisioni strategiche non potrebbero partecipare a quelle complessive”. Dichiarazioni che Una città in comune – Prc ritiene “minacce inaccettabili”.