Dopo il sì del consiglio comunale alla fusione, i 5 Stelle chiedono le dimissioni di Filippeschi e Buscemi esprime dubbi sulla reale disponibilità dei soldi pubblici
Parole dure quelle che vengono dal Movimento 5 Stelle di Firenze, Pisa e Livorno sull’imminente fusione degli aeroporti di Pisa e Firenze, e sui finanziamenti pubblici destinati a Peretola.
“Ci stiamo battendo – scrivono – per impedire il completamento di quel processo di privatizzazione degli aeroporti di Pisa e Firenze (privatizzazione che però è già realtà, ndr), pensato da Enrico Rossi e dal Presidente Renzi”.
Un’operazione che secondo in 5 Stelle si alimenta da un lato di alleanze politiche e dall’altro di un’imprenditoria che basa la sua attività su capitali pubblici. “Denunciamo l’irresponsabilità e il cinismo del PD toscano che su questa vicenda gioca contro gli interessi della popolazione, dell’ambiente e del buon senso”, dicono.
“A Pisa, nel consiglio comunale di giovedì 5 febbraio, in vista del cda di SAT di martedì 10, una maggioranza evidentemente divisa da assenze strategiche, ha votato con la stampella del Pdl l’adesione al progetto di fusione di SAT con ADF ponendo la condizione di ottenere dal Governo le garanzie di finanziamento dell’ampliamento di Peretola”.
In quella sede il Movimento 5 stelle si è espresso convintamente contro la fusione e ha chiesto al sindaco Marco Filippeschi “di dimostrare dignità rimettendo il suo mandato per aver fallito nella salvaguardia di una risorsa strategica come l’aeroporto di Pisa. Da parte sua il Sindaco – scrivono i grillini – dopo aver messo in scena per tutti questi mesi la difesa delle ragioni economiche, logistiche e ambientali dello scalo pisano, ha compiuto un’inversione rispetto alla linea iniziale, piegandosi alla volontà di Rossi e di Renzi votando favorevolmente alla fusione e chiedendo garanzie sull’arrivo dei fondi per l’ampliamento dello scalo fiorentino”.
Tutto questo, sottolineano i 5 Stelle “mentre a Livorno l’Amministrazione Nogarin ha deciso di non vendere il proprio pacchetto di azioni SAT in solidarietà con la linea di difesa dell’aeroporto di Pisa. E dalla Piana di Firenze, con il sostegno del Movimento 5 Stelle, si levano le proteste dell’Università e dei Sindaci coalizzati contro questo progetto che avrà impatti devastanti sul territorio e sull’ambiente, oltre che sulle tasche dei cittadini”.
Assente per motivi di salute in consiglio e dunque alla votazione sulla fusione Riccardo Buscemi di FI-PdL, che all’indomani del voto in consiglio in cui il suo partito ha appoggiato la maggioranza, pone alcune domande.
“Il Governatore Rossi – scrive il consigliere – vero ideatore e apripista della privatizzazione del Galilei, non si è mai presentato a spiegare al Consiglio Comunale di Pisa e alla città i motivi della rottura di quel Patto di Sindacato apparentemente “blindato” tra i soci pubblici di SAT. Non lo ha fatto nonostante le ripetute richieste dell’opposizione e del Presidente del Consiglio Comunale, la mobilitazione istituzionale e cittadina contro l’OPA, le azioni legali promosse dal Comune di Pisa (a proposito che fine hanno fatto?), la promessa (sentita con le mie orecchie!) di autorevoli attivisti del PD locale che mai e poi mai lo avrebbero più rivotato alle primarie”.
Rossi sottolinea Buscemi ha continuato a sottrarsi al confronto “con la sua città”, anche dopo l’ufficializzazione della sua candidatura alle prossime regionali. “E perché il Sindaco non ha sostenuto politicamente questa richiesta? Che fine ha fatto la promessa di Rossi di cedere al Comune di Pisa quel 5% di SAT ancora posseduto dalla Regione? Che in soldoni vorrebbe dire maggiore patrimonio e maggiori dividendi per le casse comunali. Per fare dire sì martedì prossimo alla fusione, al Sindaco è sufficiente ricevere dal Governo o da chi per esso una mera lettera di intenti con cui si confermano i finanziamenti mancanti per la nuova pista di Peretola, finanziamenti che per essere spendibili devono essere iscritti nel bilancio dello Stato e che, nonostante la lettera in arrivo, non lo saranno ancora? Infine, ma che bisogno c’era di creare un nuovo aeroporto a Firenze e impegnare risorse pubbliche quando quello di Pisa dista appena 70 chilometri e quello di Bologna neanche 85?”.