L’appuntamento con i dialoghi del Don Giovanni Festival è per martedì 17 febbbraio in sala Titta Ruffo del Teatro Verdi. A parlarne Stefano Brugnolo e Sergio Zatti
Nuovo appuntamento con i Dialoghi di Una Gigantesca Follia martedì 17 febbraio nella Sala Titta Ruffo del Teatro Verdi di Pisa (ore 17). Al centro dell’incontro Il Don Giovanni come mito della modernità e la figura del servo tra Molière e Mozart, ne parleranno Stefano Brugnolo e Sergio Zatti.
Il Don Giovanni Festival Una gigantesca follia è ideato e organizzato dal Teatro di Pisa e dell’Università di Pisa, propone il sesto appuntamento dei Dialoghi curati da Antonella Galanti, Sandra Lischi e Cristiana Torti.
Stefano Brugnolo si è laureato a Venezia con una tesi su “Il surrealismo e la psicoanalisi freudiana: l’inconscio tra retorica e antiretorica”, sotto la direzione di Francesco Orlando. Dal Novembre 2001 è docente di Letterature comparate presso l’Università di Sassari. Dal dicembre 2010 è docente di Teoria della letteratura presso il Dipartimento di Letteratura, Filologia e Linguistica dell’Università di Pisa. Insieme a Sergio Zatti e Gianni Iotti ha dato vita e coordina il Seminario di Interpretazione Testuale che si tiene presso l’Università di Pisa. Ha pubblicato vari libri, l’ultimo dei quali si intitola “Strane coppie. Parodia e antagonismo dell’uomo qualunque” (Il Mulino 2013). Per conto dell’Associazione Malatesta ha coordinando un seminario di studi dedicato a “La letteratura e il piacere del Male” (Settembre 2014). I suoi interessi attuali ruotano intorno al tema dell’alterità nella letteratura coloniale e a quello della letteratura che si occupa della condizione periferica.
Sergio Zatti si è formato a Pisa come allievo e poi perfezionando della Scuola Normale e come discepolo di Francesco Orlando. Insegna oggi alla Statale la disciplina di Storia della critica letteraria. Ha insegnato, oltre che a Genova, in numerose università americane fra cui Berkeley, Stanford, Yale e Harvard. Si è occupato principalmente di epica cinquecentesca con libri su Ariosto e Tasso (uno dei quali tradotto in inglese per la Toronto university Press nel 2006) e con l’edizione commentata del Furioso insieme con Remo Ceserani. Ha lavorato su altri autori della letteratura italiana: Boccaccio, Marino, Manzoni, Gozzano e si è particolarmente interessato alla storia e alla teoria dei generi letterari: epica e novellistica in particolare. Sviluppando interessi di tipo comparatistico negli ultimi anni ha progettato un libro sull’autobiografia come genere.
L’ingresso all’incontro è libero.