L’uomo forniva passaggi a pagamento alle trans per accompagnarle sui luoghi di lavoro. Si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione
Arrestato un uomo di origini siciliane con l’accusa di fornire un servizio di navetta a pagamento per transessuali nella zona di Migliarino.
A confermare l’accusa le testimonianze di alcune trans che hanno raccontato ai Carabinieri come in più occasioni pagassero l’uomo per essere accompagnate.
L’uomo, classe 1951, era da tempo tenuto sotto controllo dalle pattuglie del Nucleo Operativo e radiomobile, trovato moltissime volte alla guida della propria auto con a bordo transessuali e prostitute, tanto da far ritenere ai militari che non si trattasse di un caso o di semplici “cortesie”.
Tanto che i Carabinieri hanno documentato come le transessuali scendevano e salivano dall’autovettura proprio nei posti dove esercitavano la loro attività di prostituzione.
Per l’uomo, accusato di favoreggiamento della prostituzione, il P.M. di turno ha disposto gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Livorno.
Basta con questo illogico reato di favoreggiamento dell’altrui prostituzione (articolo 3 n. 8 Legge 75/1958). Suggerisco di sollevare la questione di legittimità costituzionale della detta branchia normativa, poiché tale sembra in contrasto con gli articoli 3 comma primo, 13 comma primo e 17 comma primo della Costituzione Italiana, siccome le leggi devono essere uguali per tutti, la libertà personale è inviolabile ed i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e sen’armi. In più, l’articolo 3 della Convenzione ONU 1949-51 prevede il fatto illecito in esame solo dove lo permette la legislazione nazionale dello Stato che ha ratificato (l’Italia nel 1980) la succitata norma internazionale.