54 anni fa il giovane cosmonauta russo, figlio di un falegname e una contadina, fu il primo essere umano a volare nello spazio, grazie alla celebre missione Vostok 1. Oggi lo vogliamo ricordare così
La sua storia è nota. Di lui è stato scritto e detto tantissimo, gli hanno dedicato canzoni, film, monumenti, centri di addestramento, addirittura ad un asteroide è stato dato il suo nome.
Quando ha compiuto il primo volo in orbita attorno alla Terra Yuri Gagarin aveva solo 27 anni. Veniva da una famiglia umile, ma il suo talento e le sue doti lo portarono a diventare un cosmonauta di primissimo piano.
Oggi lo vogliamo ricordare nella sua versione quasi mitologica, così come ritratto nei documenti d’epoca che internet generosamente offre. Perché Gagarin, neanche a dirlo, è diventato un simbolo del progresso umano ma anche di quel sogno sovietico che trasformava i “figli della terra” in eroi nazionali, e non solo.
Spazio al ricordo, ché il mito di Gagarin se lo merita.
Questo è un filmato muto nientemeno che della CIA. Pubblicato nel 1961, ritrae Gagarin in uniforme da astronauta, mentre si prepara a un volo, è a casa e infine, mentre è acclamato dalla folla al suo ritorno dall’orbita.
Questa è una delle tante canzoni a lui dedicate:
Si intitola “Sai che ragazzo era”, scritta nel 1971, qualche anno dopo la sua morte, da Aleksandra Pakhmutova su testi di Nikolay Dobronravov. Fa parte di un Ep uscito quell’anno che si chiamava “Costellazione Gagarin”. Qui è cantata da Yuriy Gulyaev. Il testo è concentrato sulla figura del giovane Yuri, che ha aperto la strada delle stelle, che amava la sua terra e avrebbe voluto ardentemente vivere.
Questa invece è una celebrazione al ritorno di Gagarin, il 5 maggio del 1961 nella piazza del Cremlino. Le immagini sono degli Universal Studios
Altre immagini d’epoca, da Youtube
Infine, Gagarin intervistato dalla Bbc a luglio del 1961