Se il “re è morto”, l’assassinio e la violenza negli scacchi ci sono, eccome. Come un gioco diventa metafora della guerra
I profani del gioco non accostano violenza e scacchi, al contrario quando immaginano una partita pensano a persone flemmatiche amabilmene assorte attorno ad un tavolo praticando il nobil giuoco e sorseggiando una tazza di tè.
Chi pratica l’agonismo invece, fin dalle prime partite di circolo si accorge che non è così, che la violenza è una presenza costante.
Lo sa bene Garry Kasparov:
Il gioco degli scacchi è il gioco più violento che esista. (Garry Kasparov)
Ma se n’era già accorto Marcel Duchamp:
Il gioco degli scacchi è uno sport. Uno sport violento. (Marcel Duchamp)
Scacco matto deriva da “Scià matt”, il re è morto, la partita a scacchi si risolve infatti con un assassinio reale, è una metafora della guerra, nella quale non c’è posto per la pietà, il rispetto e altre considerazioni umane.
Durante una partita a scacchi la tensione si accumula, l’orologio è in movimento, ogni mossa potrebbe essere un errore fatale, ma non si può indugiare se non si vuole perdere per il tempo e così la tensione continua a crescere.
In una partita a scacchi non ci sono scuse, non c’è fortuna, non ci sono colpi di vento o arbitri distratti ai quali appellarsi in caso di sconfitta. Ci sono solo due menti che si scontrano, chi perde una partita ha giocato peggio del suo avversario, che semmai è più scarso, ma quella partita l’ha giocata meglio, punto.
L’orgoglio intellettuale è smisurato in uno scacchista e perdere una partita a scacchi è umiliante, così capita di vedere giocatori stizziti rovesciare col dorso della mano i pezzi fuori dalla scacchiera, strappare formulari, urlare e andare in escandescenza.
Ogni scacchista sogna, dopo una sconfitta, di prendere a pugni l’avversario, sarà per questo che qualcuno ha ideato gli scacchipugilato o il chess boxing, nel quale si alterna la violenza delle menti a quella dei corpi.
Nel match si susseguono un round di scacchi di 4 minuti ed uno di boxe di 3 minuti, intervallati da un minuto di pausa, per un totale di 11 round. Il primo che vince uno dei due “match nel match” si aggiudica la vittoria, insomma bisogna mettere KO l’avversario o dargli scacco matto!
Saranno le mazzate a far commettere tutti quegli errori sulla scacchiera?
Beh guardate il match in questo video, con tanto di cronaca in diretta …clamoroso! Alla fine del settimo round, l’ultima mossa giocata lascia appeso lo scacco matto in uno! Riuscirà George Crespo a non subire KO nell’ottavo round restando abbastanza lucido per dare matto a Raffaele Nigro nel nono? Se non siete impressionabili potete scoprirlo guardando fino in fondo…
Se siete riusciti ad arrivare in fondo, non temete la violenza e non avrete difficoltà con il prossimo quiz!!!!
Il bianco muove e matta in 3
La soluzione del numero precedente