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Bandiere a mezz’asta e un presidio per la tragedia nel canale di Sicilia

naufragio

Sono fra 700 e 900 le persone morte nel naufragio avvenuto fra la notte di sabato e domenica. Alle 18 presido sotto il Comune indetto dall’USB di Pisa


Bandiere a mezz’asta negli aeroporti di Pisa e Firenze in segno di lutto per il naufragio nel canale di Sicilia in cui hanno perso la vita oltre 700 persone, un numero che sembra però destinato a salire.

Sat e Adf esprimendo cordoglio per la tragedia avvenuta fra sabato e domenica, hanno così deciso di partecipare di mantenere per tutta la giornata le bandiere a mezz’asta”.

Per le 18 di oggi invece l’USB di Pisa ha convocato un presidio sotto il Comune. “La morte di 700 migranti in seguito al capovolgimento della barca, a circa 60 miglia delle coste libiche e a circa 120 miglia da Lampedusa non è una tragedia ma un crimine”, scrive l’Unione Sindacale di Base. “Le misure d’impoverimento di massa determinate dalle politiche del Fmi, della Banca mondiale e della Bce insieme ai conflitti geo-politici dall’Africa al Medio Oriente ci danno conferma di una guerra totale in corso. Una guerra che costringe le persone a fuggire per la salvaguardia della propria vita e della vita dei propri familiari. Le dichiarazioni di circostanza di queste ore, prive di senso e di umanità, sono un vero atto di ipocrisia. Perché tutti i governi che compongono l’Ue sono riusciti a imporre le politiche di austerity alle popolazioni con risultati devastanti in termini di disoccupazione in Europa e a lasciare morire nel Mediterraneo le persone”.

“Ogni anno – osservano i Cobas di Pisa – muoiono nel canale di Sicilia migliaia di migranti nell’indifferenza generale. I morti sono oggetto di speculazione politica di chi seminando paura presenta i migranti non come vittime delle politiche europee in materia di immigrazione , di guerre alimentate dal commercio di armi anche dell’Italia; bensì come ‘nemico’ da respingere.
Si dimentica ormai che quanti fuggono dalla guerra e dalle persecuzioni non rappresentano un pericolo sociale, le guerre sono state alimentate dagli interessi imperialistici degli usa e della Ue, dalla vendita di armi che vede anche il nostro paese tra i protagonisti assoluti
Un canale umanitario è doveroso per non ridurre la politica dell’accoglienza a fatto meramente militare o di gendarmeria”.

 

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Pubblicato il: 20 aprile 2015

Argomenti: Cronaca, Mondo, Pisa

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