Sette persone, in Italia già da un anno, si sono rifiutate di restare nella struttura a San Rossore. Domenica attesi altri arrivi
Proteste questa mattina a San Rossore, dove un gruppo di sette persone provenienti dalla Nigeria, ma in Italia già da diversi mesi, si è rifiutato di essere sistemato nella struttura.
Già muniti di documenti di identità e ospitati in altre regioni italiane, sono stati destinati in Toscana, ma alla prospettiva di essere separati dopo un anno di convivenza e ritrovarsi isolati a Piaggerta, hanno fatto sentire le loro ragioni e per loro è stata trovata una soluzione alternativa.
I sette animatori della protesta sono stati ospitati a San Romano. Questa mattina sono giunte anche altre persone in provincia di Pisa: tre sono state accolte a Cascina, presso l’ex casello idraulico a San Benedetto, e cinque a Castellina Marittima.
Del resto, commenta il presidente della Società della Saluta Roberto Cecchi, “finché abbiamo potuto abbiamo fatto resistenza contro l’utilizzo di Piaggerta, dove oltre a daini e cinghiali c’è ben poco”.
Per domenica sono attesi altri arrivi legati agli sbarchi sulle coste italiane, circa una ventina le persone attese, che saranno ospitate a Piaggerta. Ma già dalla prossima settimana potrebbero arrivare soluzioni alternative che, spiega Cecchi “vanno nell’ottica dell’accoglienza diffusa e che se andranno tutte, o quasi, in porto ci consentiranno di escludere Piaggerta”.
Al momento sono 49 i profughi ospitati nell’area pisana, oltre 100 in tutta la provincia di Pisa.
F.P.