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Linea di pensiero, esposizione di atti diversamente vandalici. Al Cantiere San Bernardo

porto

Inaugura il 22 maggio con il live sound di Autobam la mostra personale di Porto, artista urbano dal tratto distintivo e originale da sempre concentrato sulla composizione delle lettere


Dal 22 maggio al 6 giugno al Cantiere San Bernardo. Inaugurazione il 22 ore 19-22, live sound Autobam. Orari: dal 23 maggio al 6 giugno dalle 14 alle 20, ingresso libero

Graffiti: dal muro alla carta, passando per il digitale. È un percorso lungo e consolidato quello di Porto, artista residente a Pisa, che in questa mostra personale mette a disposizione del pubblico le sue opere recenti, evidenziando affinità e differenze fra il disegnare e il dipingere i graffiti. Artista urbano dal tratto distintivo e originale, il suo lavoro è concentrato sulla composizione delle lettere espresse in modo rigorosamente bidimensionale.
Una vita spesa a cercare la superficie adatta, in bilico fra un’espressività che si svolge ora su muro, ora su carta o con programmi di grafica vettoriale. Tra le sue esposizioni più recenti si segnalano le mostre collettive Rosso Vitamina, e Indoor-Outdoor, arte urbana a Pisa, presso il Centro Espositivo SMS.

front(1)Nell’esposizione al CantiereSanBernardo l’artista porterà ciascuno di questi supporti, mostrando il continuum che li lega, e svelando l’intimo rapporto con il contesto urbano e suburbano che la sua arte esprime. Come scrive lui stesso: “I lavori esposti in questa mostra sono il risultato finale della somma dei diversi aspetti e approcci in quell’unica cosa che per me sono i graffiti; in questo si esprime la mia “linea di pensiero”. Non sono icone e non durano in eterno. Per questo necessariamente, la loro è una dinamica di continua ripetizione e costante rinnovo”.

Ad inaugurare la mostra insieme a Porto, il live sound di Autobam, un progetto di musica elettronica e sound design di Simone Lalli, già chitarrista e cantante nel trio livornese Flora&Fauna. Ha pubblicato alcuni lavori su etichette europee come Leerraum (CH), Unlabel (UK) e Beatpick (UK/IT).

Per info: www.lineapiatta.it e www.cantieresanbernardo.com

 

 

Graffiti, graffiti e solo graffiti. Ancora ancora, e ancora.


Disegno graffiti da diciassette anni. Disegnare e dipingere graffiti può voler dire la stessa cosa, o due cose differenti e distanti tra loro. Il disegnarli comprende lo studio delle lettere; le soluzioni d’incastro tra di loro, componendole in parole, nomi e poi frasi;  arrivare a tracciarle attraverso linee e forme sempre più rappresentative della propria identità e carattere. Arrivare ad un’immediata riconoscibilità del segno. Assorbendo e metabolizzando più stimoli possibile, sia nell’ambito dei graffiti stessi, sia dell’arte tutta.

Dipingerli in strada, invece, riguarda accettare di confrontarsi con contesti urbani e realtà sociali diverse e variabili. Vuol dire essere fisicamente e mentalmente per strada, vivere la città nell’aspetto più metropolitano e il territorio nel suo abbandono. Nel tempo ho
aggiunto anche un altro elemento, quello della grafica vettoriale, che rappresenta per me un modo di illustrare idee complicate e piene di particolari in maniera semplice e minimale. Per minimale intendo la mancanza di sfumature, campiture piatte, una geometria ed un equilibrio di pesi potenzialmente esprimibili in termini matematici. Attualmente il mio modo di vivere i graffiti è composto in uguale misura dal disegno su carta, dalla pittura su muro e dalla composizione grafica.

Per il disegno su carta sono legato a strumenti semplici e comuni: matite, penne e inchiostro di china, carte possibilmente ruvide e di alta grammatura. Soluzioni cromatiche ridotte al minimo, un basilare nero su bianco con interruzioni di rosso. Linea essenziale e contrasti netti. La composizione grafica, per me, inizia con un computer e finisce con una stampa digitale. Ampio ricorso a scale gradienti, colori estremi e linee pesanti, abbinamenti di tono su tono, con un’inclinazione a pesi più sbilanciati e rigidamente dinamici. Dipingere graffiti sopra un muro, a modo mio comprende: vernice spray, idropittura, scale e google maps. Una pittura inseparabile dall’emotività del contesto, tendenzialmente invasiva.

I lavori esposti in questa mostra sono il risultato finale della somma dei diversi aspetti e approcci in quell’unica cosa che per me sono i graffiti; in questo si esprime la mia “linea di pensiero”. Non sono icone e non durano in eterno: la carta si deteriora, i colori sbiadiscono, i muri crollano. Per questo, necessariamente, la loro è una dinamica di continua ripetizione e costante rinnovo. Graffiti, graffiti e solo graffiti. Ancora, ancora e ancora.

Porto

Porto visto da Mosone

È particolarmente difficile per chi opera nel vasto settore del muralismo, avere un’identità unica, mostrarsi al pubblico con una sola cosa. Dietro questa complessa figura, mi trovo in difficoltà nell’esprimere in parole quello che ho captato davvero di questo autore. In una decina di anni che ci
conosciamo abbiamo avuto numerosi scambi di opinioni e condiviso alcune produzioni interessanti, per me alquanto formative.

Vedo in lui la matrice del “bomber” dall’animo profondo

Mi sento di poter esclamare ad alta voce che è raro conoscere soggetti che vivono di sola e vera passione, lui può vivere solo per la pittura, quest’attitudine così viscerale la riversa in ogni sua azione, un modo di disegnare poco visto, molto originale, spesso nemmeno gradito dai tanti writer di matrice ancora classica.

Porto è originalità e, come tanti scrittori originali, spesso si trova ad essere incompreso o addirittura emarginato dai meno sensibili ai cambiamenti. Prima di conoscerlo di persona, con altri amici ci eravamo chiesti se fosse sudamericano, è una domanda che mi hanno fatto anche in futuro in tanti… Usa una cromatica molto calda che spiazza gli occhi e fa perdere la testa dietro curve miste tra il geometrico e la visione di un “gommoso” che si attorciglia, le morbide forme si muovono in una quadra visione quasi scientifica, scritture imponenti, massicce e ridondanti campiscono il suo ego che propone in tanti angoli urbani dell’ambiente.

Vedo in lui la matrice del “bomber” dall’animo profondo; dentro i suoi lavori, nel suo percorso, ritrovo tantissimi dettagli visivi della città che lo ospita. Mi è quasi impossibile etichettare un artista come lui; a me piace vedere i suoi muri come i suoi progetti extra-ordinari, condivido con estrema stima la sua teoria dei valori e la sua filosofia di vita.

Mosone

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Pubblicato il: 17 maggio 2015

Argomenti: Cultura, Eventi, Pisa

Visto da: 1477 persone

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7 risposte a: Linea di pensiero, esposizione di atti diversamente vandalici. Al Cantiere San Bernardo

  1. avatar Rita scrive:

    Già, c’era proprio un gran bisogno di fare un po’ vedere le “opere” di questo artista che già le impone alla visuale ovunque in tutta Pisa, ripetendo autisticamente il proprio nome – e solo quello – ovunque, e non solo su muri grigi da abbellire, ma pure su edifici in cui non ci stanno a fare niente, sono un cazzotto in un occhio e nessuno ce li vuole tranne lui. Per non parlare delle stupide tag con cui imbratta ogni cosa. Normalmente quando uno continua a scarabocchiare il proprio nome dappertutto oltre i sei anni d’età lo si porta alla Stella Maris; a Pisa invece gli si fanno fare le mostre. C’è chi col tempo è diventato un artista, chi invece si è involuto e sa solo scrivere il proprio nome: anche il mi’ nonno ha cominciato cosí come primo segno dell’alzheimer, ora è allettato in ospizio… Tante volte voleste allestire una sua mostra…
    Poi mi raccomando prendetevela a male se qualcuno vi dice che fate le cose fra gruppi di amici. Tanto Pisa è cosí, i soliti giri delle solite persone che fanno e dicono sempre le solite cose, manco Ponsacco o Peccioli.
    Importante anche l’introduzione di Sbam, altro grande artista che sa scrivere solo il proprio nome, famoso soprattutto per aver imbrattato di proposito il bel murale pisano di Ericailcane, probabilmente per invidia.
    Ma la bellissima opera “Pizzeria Chimenti Special” la esponete? Perché l’artista è artista e agisce solo in base all’ispirazione… O a una manciata di euro.
    Io disegno cazzetti da almeno vent’anni, me la fate fare una mostra?

  2. avatar porto scrive:

    Personalmente ho sempre adorato i detrattori.. Mi ha sempre divertito quel loro modo acuto di analizzare le questioni svincolandosi dai classici luoghi comuni.. La capacità di saper porre sotto una luce nuova ed inedita, quello che altrimenti apparirebbe come una visione statica.
    Solitamente per quanto gratificanti, i complimenti hanno per me un suono retorico, a differenza delle critiche, le quali mi riportano bruscamente ad un confronto con quella realtà dove non c’è spazio per fraitendimenti di idealità, di fantasia, o anche solo quel briciolo di speranza, che in fondo anche un piccolo gesto diversamente vandalico possa comunque aprire le porte di una comunicazione interpersonale. Niente di tutto questo.
    Pure, è proprio quel duro impatto ad accendere in me le emozioni più forti. La percezione di procurato fastidio, che mi induce a ricercare nuove motivazioni su quel che faccio. Facendomi domandare se sono definitavamente scivolato nel baratro del torto, o se più semplicemente non abbia fatto abbastanza per costruire un ponte che permetta di sorpassare le sabbie mobili dell’indifferenza.

  3. avatar porto scrive:

    Riuscire a far percorrere ad una persona la strada che porta dal solitario anonimato al diventare un/a celebrato/a detrattore/rice, è una grande soddisfazione, che proprio nell’atto di diradare la nebbia dell’indifferenza ha la sua incomparabile ricchezza.
    Negli anni sono stato definito nelle maniere più bizzarre ed ingiuriose: dal “fascista e dittatore della bomboletta” al “monopolizzatore con smanie para-militari” etc etc. Ironia della sorte: essere definito fascista quando da anni scrivo “senza tregua”, in primis come contributo e omaggio a quel Giovanni Pesce, fondatore dei G.A.P. torinesi e milanesi. E’ singolare notare che tutte queste varie apostrofazioni mi siano sempre venute dal web (pur non utilizzando io profili social di rete) e mai da un diretto faccia a faccia, nonostante la facilità con cui mi si possa incontrare per strada, vista la costante attività e presenza. Critiche mosse dal virtuale e rivolte a chi opera nel reale.
    Nel bene o nel male, ho sempre cercato di lasciare un “segno” oltre al segno manifesto, sperando di contribuire alla scrittura di una porzione di storia del territorio, a riguardo di quelle che sono le arti di strada e le sue evoluzioni.

  4. avatar porto scrive:

    Spero con questo di aver apportato materiale per nuovi stimoli a tutti i detrattori, aspiranti o già tali.

    A loro vorrei inoltre rivolgere un ulteriore contributo filosofico, sinonimo di riflessioni ulteriori con cui nutrire l’efficacia delle loro critiche; offerto da quella rete in cui vivono e si muovono, pari a quell’acqua in cui le papere galleggiano:

    https://www.youtube.com/watch?v=r7sLh8r9NIw

    con affetto, vostro
    PORTO

  5. avatar CarloAlbertoPierSilvio scrive:

    ‘Prima di conoscerlo di persona, con altri amici ci eravamo chiesti se fosse sudamericano, è una domanda che mi hanno fatto anche in futuro in tanti…’

    Questa mi spezza! Io e peorino s’è sempre detto che fai i pezzi cambogiani. Holiday in Cambodia!

    Love,

    Ercolino

  6. avatar nemoprophetainpatria scrive:

    Oh, comunque siete pieni di ammiratori! : )
    Un saluto !

  7. avatar Fotografomantenuto scrive:

    Visto quanti eh! Con una differenza loro ci mettono la faccia in quel che scrivono, te no.
    Pensaci! L invito e’ sempre quello
    Mercoledi ore 19 al cantiere abbiamo la solita assemblea che facciamo ormai da l inizio, uno viene propone i suoi progetti, se ci sono i margini e i presupposti per collaborare la cosa di solito va in porto quando i progetti non piacciono non ci peritiamo a dir di no ( a proposito quand e che te lo abbiam detto?) ma a te apparte osservare mi Sa’ Che ti garba tenere le manine sul pc e il sedere sulla seggiola magari con ladiesseelle pagata da papi.
    Ti aspettiamo.
    Ps Se vuoi puoi anche venire con una maschera da supereroe per mantenere la tua nomea di misterioso uomo con grossissimi attributi e sopratutto grancuor di leone.

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