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Fusti Gorgona: il Ministero dell’Ambiente si costituisce parte civile

grimaldi lines

148 fusti recuperati su 198, analisi rassicuranti, estensione del monitoraggio sanitario e ambientale per tutto il 2015 e costituzione di parte civile da parte del Ministero del’Ambiente nella vicenda giudiziaria.

Sono questi in estrema sintesi i punti contenuti nella risposta del Ministreo dell’Ambiente all’interpellanza sui fusti dispersi dall’Euro Cargo Venezia a largo della Gorgona il 17 dicembre 2011, presentata dagli On. Realacci e Mariani e a quella analoga dell’On. De Rosa.
L’interrogazione, presentata alla commissione ambiente della Camera chiedeva conto dello stato delle ricerche, dello stato del monitoraggio delle acque e se la Grimaldi Lines fosse stata chiamata a concorrere ai costi dell’intera operazione.

La risposta pervenuta dal Dicastero dell’Ambiente mette in evidenza che, dopo il ritrovamento dei 148 fusti e le ulteriori ricerche fatte, è stata  riconosciuta l’impossibilità tecnica di procedere a ulteriori sondaggi, come si legge sulla relazione dell’ISPRA : “L’area che rimarrebbe da indagare appare estremamente estesa per ritenere ragionevole dover proseguire le prospezioni subacquee”. Anche perché spiega ancora la relazione, è plausibile che i fusti dispersi siano caduti in un’area che si estende oltre 800 km fuori da quella ipotizzata.

In questa situazione il tavolo tecnico permanente costituitosi a Livorno ha definito un piano di monitoraggio triennale, che consenta di tenere sotto controllo l’area in cui è avvenuto l’incidente da un punto di vista sanitario e ambientale, ma che potrebbe anche fornire nuovi elementi per l’individuazione dei 50 fusti che ancora mancano all’appello.
“Tutte le analisi fin qui svolte – si legge sulla risposta del Ministero dell’Ambiente – sui comparti biotici e abiotici dell’area certamente impattata hanno fornito risultati assolutamente tranquillizzanti (per non dire nulli)”.

Una buona notizia a cui se ne sommano altre due. Il via libera alla costituzione del Ministero come parte civile nell’udienza preliminare contro la Grimaldi Lines del 24 gennaio –  in cui il Dicastero era già presente come parte offesa. E costi delle operazioni di recupero e monitoraggio  a totale carico della Atlantica Navigazione spa, società armatrice della nave.

“Vista l’alta pericolosità delle sostanze contenute nei fusti caduti in mare a circa 20 miglia dalla costa di Livorno – ha commentato Ermete Realacci – in pieno Santuario internazionale di mammiferi marini Pelagos, sarebbe però necessario proseguire il monitoraggio per un periodo di tempo più lungo dei prossimi 24 mesi. Sul fronte del danno ambientale, inoltre, è importante che il ministero dell’Ambiente si sia costituito parte civile nel procedimento penale in corso sull’incidente dell’euro cargo Venezia. Insieme al danno ambientale sarebbe infine auspicabile stabilire un deterrente economico adeguato per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro”.

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Pubblicato il: 30 gennaio 2014

Argomenti: Ambiente, Lungomare

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