Avevo sentito giudizi discordanti,
come le note stonate dei cantanti,
su quel film del regista Sorrentino
che di Roma narra il suo declino.
Parto dalla voce più entusiasta,
di Francesco, un amico cineasta,
secondo cui è tanta la beltà
da vederlo senza pubblicità.
C’è poi il parere di mi’ madre
al cinema l’ha visto con le amiche
“io preferisco cose più leggiadre,
la vita è già piena di fatiche”.
Sicché, quando Silvio l’ha trasmesso,
ero lì che aspettavo il grande evento.
In verità son rimasto un po’ perplesso
dalla trama e dal suo proceder lento.
Il brutto e il bello alterna
per poter dare un messaggio:
della città che è detta eterna
vuol tentar un salvataggio.
E’ piaciuto agli americani,
mi par di meno a noi italiani,
che poi sempre siam contenti
basta che sian festeggiamenti.
Con l’Oscar l’han premiato
e in televisione l’ho guardato,
con gli occhi chiusi, da babbeo,
avvinto tra le braccia di Morfeo.
Frama
Pisa, 6 marzo 2014
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