Inaugurata lo scorso 8 marzo al Centro Espositivo SMS di Pisa, Ifitry è la collettiva simbolo di tutto il lavoro di collaborazione tra l’Italia e il Marocco, che sin dal 2004 esiste grazie alle residenze d’artista organizzate da Mustapha Romli, Direttore del Centro d’Arte Contemporanea di Ifitry (Essauri), città che non a caso dà il nome alla collettiva, nonché Direttore della prima Biennale Internazionale di Casablanca del 2012, nella quale confluiscono le opere frutto di tali residenze.
Una grande mostra d’arte contemporanea, visibile fino al 26 aprile, che diviene riconoscimento del percorso artistico dei trenta artisti, esposti ognuno con un corpus di opere esaustivo alla comprensione e conoscenza del personale lavoro di ricerca. Entrando noto subito le opere “seriali” di Sandro Bettin qui con “Melancholie” e “Immacolate concezioni”, dove un’ala di arcangelo ripetuta in serie diviene motivo decorativo di una più ampia composizione chiaroscurale, interrotta cromaticamente da un’ala a colori inserita casualmente nella serie. Rimanendo in tema “serialità compositiva”, incontriamo l’opera di Khadija Tnana, “Kamasutra magrebino”, una composizione a parete di piccole immagini delle classiche posizioni del kamasutra reinterpretate dall’artista marocchino su fondo blu. Altro interessante artista marocchino è Abdelkrim Elazhar, con la serie di volti che lui riduce a forme essenziali, delle trascrizioni espressive di stati d’animo.
Proseguendo troviamo quattro splendidi astratti su carta dell’artista marocchino Salah Benjkane, che accompagnano l’occhio verso la parete di fondo su cui è installata “Africa. Fisico-politica”, la reinterpretazione odierna della carta geografica dell’Africa operata da Marcello Buffa; le inconfondibili sculture in materiale di recupero di Andrea Locci, qui esposto anche con una serie di maschere e mascheroni realizzati con camere d’aria nere, che richiamano le tradizionali maschere africane; “Fotografia Aerea n.3” e “Fotografia satellitare” dell’artista italo brasiliano ma pisano d’adozione, Taiguara Alves Giannotti che dal suo punto di vista (dall’alto) restituisce l’immagine di quella che potrebbe essere la superficie terrestre attraverso la manipolazione e l’uso di materiali di scarto e oggetti in ferro o acciaio e la sabbia. Passando poi ai grandi assemblage di carta di Abdrrahmane Ouardane, i cui soggetti traggono apertamente ispirazione al Grifo arabo.
Salendo al piano superiore del centro espositivo, siamo accolti dall’opera fotografica di Elena Bennati, in cui alterna, con andamento dinamico/statico, scatti rubati a sé stessa o ad altri danzatori. Per poi introdurci in una delle sale espositive dove il nostro occhio è catturato da “Tavolofontana”, scultura in ferro di Lucio Pari, collocata al centro. Andando avanti troviamo la serie pittorica di Mohamed Benyaich, una originale e divertente interpretazione dei giorni della settimana con personaggi tratti dalla vita reale; le ormai amatissime opere su carta di Cristina Gardumi e i personaggi del suo bestiario; le “NON-cartoline dalla Grecia” di Francesco Moretti, pisano di nascita che oggi vive e lavora in Grecia, terra di cui da alcuni anni si fa portavoce di notizie e da cui trae ispirazione questa ultima serie di opere grafiche realizzate col sapiente intreccio di due stampe da matrice di linoleum le cui composizioni si giocano sulla bicromia di blu e rosso.
Lungo le pareti delle terrazze, che affacciano al chiostro interno in cui è posta la grande installazione di Rudy Pulcinelli, ci imbattiamo nelle serie fotografiche di Fabio Gismondi, Massimo D’Amato e Franco Carlisi, che conducono infine all’opera scultorea di Renzo Lulli, nella quale si dispiega la grande esperienza e la padronanza dei mezzi scultorei su materie lignee dell’artista pisano, da anni ormai trasferitosi in Marocco, terra tanto affascinante quanto ispiratrice per la sua poetica e lo sviluppo di una personale semantica scultorea. Artista che da tre anni incarna il trait d’union tra Italia e Marocco, attraverso l’intenso rapporto di collaborazione con il Direttore Mustapha Romli, divenendo figura di riferimento e coordinazione per l’Italia nella realizzazione di questo ponte culturale col Marocco, di cui Ifitry traccia il traguardo raggiunto oggi e allo stesso tempo il sentiero futuro che seguirà questo importante interscambio artistico tra le due terre.
In esposizione:
Salah Benjkane, Elena Bennati, Mohamed Benyaich, Abdelmalik Berhiss, Sandro Bettin, Fabio Bisulca, Marcello Buffa, Franco Carlisi, Massimo D’Amato, Abdelkrim Elazhar, Cristina Gardumi, Taiguara Alves Giannotti, Fabio Gismondi, Cesare Inzerillo, Andrea Locci, Gianni Lucchesi, Renzo Lulli, Marilena Manzella, Said Messari, Francesco Moretti, Massimo Oliviero, Abdrrahmane Ouardane, Lucio Pari, Rudy Pulcinelli, Lillo Rizzo, Tommaso Santucci, Tano Siracusa, Khadija Tnana, Franco Turchi, Sylviane Zurly
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