Un lunghissimo serpentone di mezzi da cantiere ha invaso i Lungarni questa mattina, in occasione della manifestazione indetta dalla Cna di Pisa e partita alle 8:45 dal Lungarno Guadalongo. A scendere in piazza i “caschi gialli”, in rappresentanza delle piccole e medie imprese che operano nel settore dell’edilizia e del suo indotto.
“1000, con 300 mezzi, per oltre 2,5 km di corteo”, scrive la CNA. “Quando la testa del corteo è giunta al termine del percorso, tornando al punto di partenza in Lung’Arno Fibonacci, la coda del corteo stava ancora attraversando il Ponte solferino, quasi 3 chilometri più indietro. E con il traffico cittadino in tilt a partire dalle 8,30 in molti hanno lasciato i mezzi in periferia per aggregarsi a piedi alla manifestazione”.
L’obbiettivo della manifestazione era duplice: dal un lato ci si rivolge al governo perché a livello nazionale si metta mano al sistema degli appalti e al Patto di Stabilità, semplificando la burocrazia e allentando la presa fiscale. A livello locale si chiede una maggiore attenzione alla stesura delle gare per i lavori pubblici, superando le gare al ribasso e i global service.
“È il segnale che la misura è colma – ha proclamato dal palco finale il presidente CNA Pisa, Andrea Zavanella- e che dopo di noi ci sono i forconi. Noi siamo un baluardo di rappresentanza democratica, chiediamo il dialogo e il confronto con le istituzioni. A questo punto ci devono ascoltare. Non è solo un problema nostro, è un problema della nostra comunità”.
Alla manifestazione della Cna era presente per l’Amministrazione Comunale, l’assessore alle attività produttive David Gay : “Dai settori in difficoltà attiva una forte richiesta per una radicale riforma della pubblica amministrazione che favorisca le imprese e la ripresa quando si presenterà. Cosa sta facendo il Comune? Cerca di semplificare, portare investimenti sul territorio, come fatto con i Piuss, e di tenere un bilancio sano così da poter rimanere in regola con i pagamenti. E fare pressioni istituzionale perché cambi la politica economica e si allenti il patto di stabilità”.
Per il sindaco Marco Filippeschi, che è intervenuto a margin edella manifestazione “è’ necessaria una correzione del patto di stabilità che blocca gli investimenti delle città e penalizza i comuni virtuosi come il nostro che hanno i conti in ordine e potrebbero investire, oltre a significativi interventi di sburocratizzazione: si tratta di obiettivi condivisi e di valenza nazionale, per questo chiediamo al Governo di dare risposte».
«Nella nostra dimensione locale – prosegue il primo cittadino – andiamo avanti con le buone pratiche che hanno già dato risultati concreti e non perdiamo l’ambizione di fare investimenti, migliorando ancora il rapporto con le imprese e sviluppando gli obiettivi che abbiamo concordato”.