Eccoci arrivati a maggio e al Primo Maggio Festa dei Lavoratori appena passato. Questo mese il denominatore comune dei film di VideoteQue sarà quindi il lavoro. E si comincia dai grandi: La Classe Operaia va in Paradiso di Elio Petri del 1971.
Tra i grandi registi italiani dei tempi che furono, di Elio Petri si parla un po’ meno; forse perché è morto appena cinquantatreenne e il suo cinema non è riuscito a mettere radici abbastanza profonde nella cultura italiana; forse perché era molto di parte, comunista, e un po’ scomodo per tutti (anche La Classe Operaia provocò polemiche trasversali); forse perché i suoi film sono spigolosi, asciutti e per niente ruffiani o romantici. Ma è proprio questa la caratteristica che mi fa piacere i film di Petri; e la presenza, spesso e volentieri, di Gian Maria Volonté.
La Classe Operaia va in Paradiso si svolge all’interno di una fabbrica di metalmeccanica e il protagonista, Lulù (Volonté), è un operaio modello, dedito a produrre più pezzi in meno tempo possibile così da guadagnare più soldi a cottimo. E’ amato dai dirigenti perché produce di più e meno amato dagli altri operai perché è sulla sua prestazione lavorativa che la dirigenza imposta gli standard di lavoro. Fino a quando un giorno cambierà atteggiamento. Intorno alla fabbrica ci sono i sindacati, gli studenti estremisti, i padroni, e la vita personale di Lulù; ma tutto parte dalla fabbrica, dai suoi macchinari, dai suoi rumori (anche la colonna sonora di Ennio Moricone è collegata alla fabbrica) e dai suoi ritmi.
Non è un film prettamente realistico – e chi conosce Petri non si aspetterebbe che lo sia – e tutti i personaggi sono estremizzati, sono delle macchiette, delle maschere. Come lo sono anche i luoghi: la casa di Lulù illuminata perennemente solo dal televisore sempre acceso; anche la neve che circonda la fabbrica dona al luogo un aspetto surreale.
Sicuramente non è giusto paragonare un film girato più di quarant’anni fa e che fa parte della storia della cinema con i film italiani più recenti, ma ai titoli di coda non ho potuto fare a meno di pensare che La Classe Operaia va in Paradiso fosse un film più originale, più coraggioso e più creativo di quanto si veda nei cinema oggi. Merito anche degli attori – oltre a Volonté, c’è Mariangela Melato, Salvo Rondone, Luigi Diberti, Flavio Bucci – tutti eccellenti anche nelle parti minori.