No ad una “privatizzazione dell’Aeroporto di Pisa in assenza di una discussione collettiva” e “solo per effetto di un’OPA rivelatasi chiaramente non amichevole”. Anche il Consiglio provinciale di Pisa si schiera a difesa della Sat e di uno sviluppo integrato e non concorrenziale del “Galilei” con lo scalo di “Peretola”, in linea con quanto già espresso dal consiglio comunale.
Intanto il Pd pisano approva all’unanimità un ordine del giorno che ricalca quanto espresso dai due consigli, ed esprime solidarietà ad Antonio Mazzeo e Carmine Zappacosta, esponenti pisani del Pd regionale, sotto attacco in queste ore.
Ieri pomeriggio è stata approvata una mozione che chiede al presidente Andrea Pieroni di “rappresentare al Consiglio Regionale contrarietà rispetto alla Deliberazione della Giunta regionale del 5 maggio scorso che consentirebbe alla Regione la possibilità di aderire all’OPA totalitaria sul capitale di SAT S.p.A., annunciata il 4 marzo 2014, dalla società Corporation America Italia S.r.l”.
“Chiediamo alla Regione e a tutti gli altri soci di mantenere la coesione”, ha commentato il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni. “Non servono strappi perché è forte in noi la volontà di costruire, insieme e nei tempi necessari, una gestione condivisa con il socio privato”.
Anche il Presidente di Sat, Costantino Cavallaro, intervenuto al dibattito, ha sottolineato che non è “opportuno, dopo anni di crescita di entrambi gli scali, che si generi una conflittualità” ed ha auspicato che si “vada verso una co-governance con il privato”, senza dimenticare mai le 6000 famiglie che vivono direttamente o indirettamente dall’attività dell’aeroporto di Pisa”.
Una decisione quella della Regione ritenuta non corretta in quanto approvata in presenza di una “valutazione d’incongruità dell’OPA deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Società di cui anche un rappresentante della Regione fa parte, e fatta propria dal Comitato Direttivo del Patto Parasociale di controllo di SAT, nella seduta del 10 maggio 2014″, e che interviene a modificare unilateralmente l’«Accordo per la ricognizione delle linee guida per l’integrazione e lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano», sottoscritto dai soci di natura pubblica e dalle fondazioni di origine bancaria presenti nell’azionariato di AdF e SAT per verificare la fattibilità di una Holding di gestione”.
La mozione impegna il presidente della Provincia di Pisa a richiamare l’impegno del Consiglio Regionale per la realizzazione dei potenziamenti infrastrutturali aeroportuali da parte delle società di gestione in autofinanziamento, e a confermare “l’indisponibilità ad aderire all’OPA nonché la volontà di far valere le regole che disciplinano il Patto parasociale di controllo di SAT S.p.A. e definiscono gli obblighi dei soci che l’hanno sottoscritto”.
Nel testo si evidenzia inoltre la scelta di chiedere “ai soci di natura pubblica e alla Fondazione Pisa di assicurare il mantenimento della maggioranza delle azioni” riproponendo “al socio industriale la disponibilità a pattuire le più opportune forme di collaborazione, secondo l’intento inizialmente e formalmente manifestato dal gruppo Corporacion America e in similitudine con il patto già realizzato da Corporacion America Italia S.r.l. con la società SO.G.IM S.p.A. per la gestione di AdF S.p.A”.
Dalla mozione emerge infine la necessità e “l’urgenza di investimenti pubblici per la modernizzazione e la velocizzazione dei collegamenti ferroviari fra Pisa e Firenze e per la messa in maggiore sicurezza della strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, e la richiesta “già ripetutamente espressa perché la Regione Toscana consegni lo studio completo realizzato dalla società KPMG per la valutazione di SAT e di AdF, realizzato per l’intesa e con il finanziamento anche della Provincia di Pisa e che dev’essere reso disponibile e pubblico in un frangente di decisioni strategiche tanto rilevanti”.
Intanto da Sat è giunta anche l’integrazione del comunicato del consiglio di amministrazione di Sat, su richiesta della Consob, relativamente all’incongruità dell’offerta.