Una guerra tutta interna al PD, si sente dire da più parti in lungo e largo per la Regione, quella che si gioca attorno al futuro dei due scali toscani. Ma il PD nega, taccia il tutto come una “rappresentazione caricaturale” del partito, e i due esponenti renziani Carmine Zappacosta, responsabile Infrastrutture del Pd toscano, e Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione, entrambi ex consiglieri comunali a Pisa intervengono per cercare di calmare le acque.
“La Toscana non può permettersi altri ritardi nello sviluppo infrastrutturale, di cui il sistema aeroportuale e la viabilità lungo la costa sono pilastri fondamentali. Serve continuare sulla strada indicata da quanto predisposto nel Pit per potenziare gli aeroporti di Pisa e Firenze in modo armonico con ricadute che saranno positive per entrambe le realtà. Anche perché è difficile immaginare che il privato che dovrebbe spendere decine di milioni di euro per comprare due scali poi ne ‘distrugga’ uno, tra l’altro quello più avviato e il primo che ha attirato il suo interesse. Gli esponenti politici del PD a tutti i livelli devono avvertire la responsabilità di evitare ulteriori ritardi su questo fronte”.
Oggi – continua Zappacosta – dopo anni in cui si è parlato di privatizzare l’aeroporto di Pisa, già nel 2002 il Comune si esprimeva in questo senso, e nei quali si è assodato che la potenzialità di crescita dei passeggeri in Toscana può superare ampiamente gli 11 milioni di unità, di cui 4,5 milioni di passeggeri per Peretola e 6,5 milioni per Pisa, non ci si può fermare all’ultimo miglio per diffidenze o per mancanza di chiarezza. La classe dirigente della Toscana non può permetterselo. All’interno del PD regionale vi è un lavoro serrato affinchè l’obiettivo venga conseguito e alla fine, a fronte dei tanti punti di vista espressi ai vari livelli da tante personalità politiche, talvolta in maniera azzardata, conterà la progettualità concreta con tutte le garanzie del caso e i fatti che ne conseguiranno. Posizioni di strumentalità politica, siano esse correntizie o campaniliste, devono lasciare spazio a ragionamenti di merito a cui da sempre ci hanno abituato molte delle stesse personalità del PD che stanno attualmente ricoprendo ruoli istituzionali importanti e che oggi su questa vicenda sembrano distanti”.
“Nell’interesse generale ritengo che si debba procedere cercando di ottenere anche garanzie scritte sul fatto che l’integrazione dei due scali avvenga attraverso un master plan congiunto con sopra descritte in modo chiaro le diversità di impiego dei due scali, con le specificità di cui si parla da tempo: un city airport per Firenze mentre low cost e voli a lunga tratta concentrati su Pisa”, aggiunge Zappacosta. “Che sia esplicitata la monodirezionalità dell’utilizzo della pista di Peretola e che le riserve economiche accumulate dalle attuali due società vengano reinvestite in futuro in modo separato a vantaggio dei rispettivi scali. Così facendo Pisa non dovrà temere l’integrazione con Adf. Su questa strada si potranno cogliere le opportunità di crescita date da un sistema integrato che darebbe alla Toscana ampi margini di crescita, sviluppo e soprattutto lavoro. A questo obbiettivo però si deve giungere considerando prioritario il potenziamento anche di altre infrastrutture per dotare la regione di assi viari e collegamenti ferroviari che migliorino la mobilità generale tra l’area fiorentina e la costa”.
Analogo tentativo di mediazione quello espresso da Antonio Mazzeo: “Questa operazione funziona solo se è ‘win-win’, cioè se si sviluppano due aeroporti solidi che non vanno in competizione: Pisa come aeroporto internazionale con forte presenza del low cost e Firenze come city airport collegato con le grandi città europee. E di fronte ad un intervento pubblico le risorse dovranno andare a migliorare le infrastrutture regionali e non solo l’aeroporto fiorentino”, afferma.
Definisce quindi “inutili provocazioni”, quella del sottosegretario Nencini, “che propone di far diventare Peretola un aeroporto internazionale fuori dalle previsioni del Pit, ma anche quelle che vedono la privatizzazione come un male assoluto. Il cammino dell’integrazione è stato molto faticoso e non va abbandonato”.
I due interventi non sono piaciuti a Diego Petrucci di Noi Adesso Pis@, che ieri ha scritto: “Il fatto di essere rimasti fuori dalla Giunta Filippeschi non è un buon motivo per schierarsi contro Pisa: vale sia per Carmine Zappacosta, che per Antonio Mazzeo. Non è un mistero, infatti, che i due si sentissero assessori in pectore già da tempo e che gli incarichi che hanno avuto siano stati letti come una sorta di contentino per la mancata nomina nella giunta cittadina. La vicenda dell’aeroporto, però, non può essere usata per rifarsi delle proprie frustrazioni”.
“Le uscite della coppia Zappacosta / Mazzeo, che richiama la lotta interna tra correnti del PD – i due appartengono alla corrente di Renzi – rende manifesto il vero e proprio accerchiamento del sindaco, oltre allo stesso Renzi e all’ex amico Rossi, adesso anche i suoi mancati assessori si schierano contro Pisa. È chiaro – concludono – purtroppo, che il PD non è in grado di difendere la nostra città”.