111.671 euro di tassa di soggiorno riscossa e non pagata al Comune. Per questo è scattata la denuncia di appropriazione indebita per tre noti alberghi pisani stellati, che dopo un’indagine svolta in coordinamento tra Guardia di Finanza e Polizia Municipale, sono risultati non aver mai pagato l’imposta di soggiorno dal marzo 2012, da quando cioè è entrata in vigore.
Questo il primo risultato degli interventi messi in campo dal Comune di Pisa, che insieme alla Guardia di Finanza sta portando avanti una serie di controlli incrociati per recuperare il milione di euro che manca alle casse comunali di gettito dalla tassa di soggiorno. L’imposta a Pisa è stata fissata per una cifra variabile tra 1 e 2 euro per notte, a seconda della classificazione della struttura ricettiva, e fino a un massimo di tre pernottamenti consecutivi in bassa stagione e di cinque in quella alta.
In conferenza stampa l’assessore al patrimonio Andrea Serfogli, insieme al sindaco Marco Filippeschi, al comandante provinciale della Guardia di Finanza Marcello Montella e a quello della Municipale Massimo Bortoluzzi, hanno spiegato come sia stato in fondo molto facile risalire agli evasori: “Ogni mese gli alberghi, i bed & breakfast, i campeggi e le strutture turistiche devono riversare l’imposta al Comune, mentre a fine anno devono presentare una dichiarazione con tutte le presenze e i pernottamenti registrati. Nei casi riscontrati non era stato fatto nulla: né il pagamento, né la dichiarazione”.
La Guardia di Finanza ha poi controllato l’elenco delle ricevute emesse, dove invece la tassa compare tra le voci inserite, e in questo modo è stato possibile quantificare il mancato gettito per le casse comunali.
Così, di fronte all’accertamento, sono state emesse sanzioni per 5.000 euro per omessa presentazione della dichiarazione e omesso versamento dell’imposta. Ma dato che l’imposta è stata riscossa – perché la pagano i clienti al momento di saldare il conto con l’albergo – e non riversata, non si può parlare espressamente di evasione, quanto piuttosto di “appropriazione indebita aggravata“, cioè un reato penale. “Abbiamo proceduto al sequestro di tutto il materiale cartaceo – ha detto Bortoluzzi – ed è stata inviata una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica per il reato contestato”.
I tre alberghi sono strutture di una certa importanza, classificati a più stelle, e considerato che sono meno di una decina gli hotel di questo tipo a Pisa, la sorpresa è stata grande anche per le forze dell’ordine: per uno di loro la cifra evasa ammonta infatti a circa 70.000 euro. Altri due, di analoga classificazione, sono ora nel mirino dei controlli, e non si esclude che l’elenco si possa chiudere qui.
Dall’entrata in vigore dell’imposta di soggiorno – i cui proventi devono essere reinvestiti nei settori della promozione turistica della città – il Comune di Pisa aveva calcolato un gettito di 2,5 milioni di euro. Ad oggi la cifra effettivamente accertata per lo scorso anno è di 1,54 milioni, manca quindi all’appello una cifra considerevole, che Serfogli stima in 500mila euro per il 2012 e altrettanti per il 2013.
“Era una verifica attesa, che ha dato risultati soprendenti”, ha commentato il sindaco Filippeschi. “Ci ha sorpreso perché siamo stati misurati nell’introduzione della tassa e nella sua tariffa, che voglio ricordare, non grava sulle strutture ma direttamente sui clienti. L’invito alle strutture ricettive è ad adempiere a questo obbligo, perché i proventi vengono utilizzati per il turismo, quindi in un’ottica di miglioramento complessivo dell’offerta turistica della città”.
L’invito finale lo rivolge quindi l’assessore Serfogli agli stessi alberghi: “Non esistono condoni per questo tipo di reati, ma esiste la possibilità di non aggravare la propria posizione. Invitiamo chi non avesse pagato l’imposta a farlo subito e mettersi così in regola, attenuando così la propria posizione”.
Bello! Ai turisti i soldi glieli in più glieli levano… però poi se li tengono. Una disonestà doppia, tipica dell’atteggiamento di gran parte degli esercenti pisani, pronti a fregare sia il cliente, sia la collettività. Sarebbe d’uopo far sapere quali sono gli alberghi affinché vengano boicottati.