Acqua, luce e uno scuolabus per portare i bambini a scuola. Queste le richieste degli abitanti del campo rom della Bigattiera che ieri hanno marciato simbolicamente dal campo fino alle scuole Viviani e Pisano di Marina di Pisa.
Un centinaio di persone dietro uno striscione con la scritta “Siamo umani” hanno accompagnato i bambini a scuola, per ribadire che l’esercizio di un diritto e di un dovere che ha bisogno di essere sostenuto.
Tanti i bambini di una comunità composta da oltre cento persone, dove i minori sono circa 50. Circa 5 i chilometri che separano il campo dalle scuole di Marina: per raggiungerle c’è da attraversare la Bigattiera, strada stretta e senza marciapiede, e il viale del lungomare; altri bambini invece, vanno a scuola a Calambrone.
Quella dello scuolabus per il campo della Bigattiera è una storia che parte nel 2011, quando il servizio è stato soppresso. Da allora sono state raccolte firme per il ripristino, il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno presentato dalla seconda commissione consiliare che impegnava la Giunta a ripristinare pulmino, acqua e elettricità nel campo (agosto 2013), e un progetto è stato presentato alla Regione Toscana.
Un progetto che prevedeva una compartecipazione fra gli enti per l’acquisto di un pulmino, a cui la Regione avrebbe contribuito con circa 30 mila euro, e che aveva raccolto l’attenzione dell’allora assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, che oggi commenta: “La Regione ha fondi per questi piccoli interventi e, fermo restando che la competenza in materia di politiche educative è dei comuni, c’era disponibilità a una compartecipazione. Anche in virtù del fatto che i fondi sarebbero stati destinati all’acquisto e quindi non a un intervento tampone e limitato nel tempo”.
Oggi, come fa sapere la stessa amministrazione comunale in una nota, questi fondi non sono arrivati e nel frattempo Allocca è stato sostituito nel recente rimpasto di giunta.
Quel che oggi resta certo è che percorrere 10 chilometri al giorno per raggiungere la scuola scoraggerebbe molti. A questo si aggiungono disagi e mancanze, l’assenza di acqua e di luce, che seppur non direttamente connessi con la frequenza scolastica certo non rendono semplice la vita nel campo.
Raggiunte le scuole, le elementari Viviani prima e poi le medie Nicola Pisano, gli allievi entrano in classe accompagnati da una maestra e una professoressa che davanti ai cancelli attendono l’arrivo di questa marcia simbolica di accompagnamento.
A fine marzo 18 persone del campo della Bigattiera sono state denunciate per inosservanza degli obblighi dell’istruzione elementare, nonostante questo “i dati sulla frequenza – scrive l’amministrazione – ci dicono che da settembre a dicembre la presenza a scuola dei bambini della Bigattiera è stata medio alta soprattutto per i più piccoli, segno che è possibile per le famiglie, magari organizzate tra di loro come riferito dalla scuola, accompagnarli a scuola. Da gennaio ad oggi tale frequenza si è ridotta fino a diventare quasi nulla. Esistono alcune eccezioni ovviamente e ci sono bambini della Bigattiera che continuano a frequentare regolarmente accompagnati dai genitori”.
Nell’assegnazione e organizzazione del trasporto scolastico il Comune di Pisa ricorda di aver applicato “quanto previsto dal regolamento sul trasporto approvato dal Consiglio Comunale. Tutti i bambini aventi diritto (ricordiamo che tra i requisiti esiste la residenza nel nostro Comune) hanno avuto ed hanno la possibilità di usufruire del servizio”.
“Per quanto riguarda il campo della Bigattiera (campo abusivo) – prosegue la nota – solo 3 dei circa 50 bambini appartengono a famiglie che sono residenti a Pisa: a questi è stato regolarmente assegnato il servizio come in tutti gli altri casi cittadini”.
E questo è uno dei nodi contestati dalle associazioni che ieri hanno marciato affianco ai rom e da Una città in comune – Prc: la battaglia per l’assegnazione della residenza diventa il modo per garantire diritti che a questa sono connessi.
Se l’amministrazione non nega che l’esistenza del trasporto può agevolare la presenza a scuola, precisa che questo non è il solo fattore a influire sulla frequenza. “Il raffronto – scrive – va fatto con i campi, Oratoio e Coltano, dove la frequenza scolastica è in aumento, rispetto agli scorsi anni, ma in ogni caso mai del 100% (il servizio trasporto è sempre lo stesso) grazie anche ad un lavoro capillare di stimolo sulle famiglie anche attraverso azioni impositive come le denunce per violazione dell’obbligo scolastico”.
Mentre camminiamo lungo il viale accompagnati da slogan come “siamo umani non siamo animali”, “vogliamo acqua, luce e libertà”, parliamo con N. che spinge un passeggino, sopra il figlio di 2 anni: “Il prossimo anno vorrei che frequentasse l’asilo. Ma senza trasporti è impensabile percorrere questa strada ogni giorno, specialmente nei mesi di pioggia (ma per la verità anche il sole e i 28 gradi non aiutano, ndr)”.
N. vive da 11 anni nel campo, a suo padre hanno assegnato una casa, ma lei nel frattempo si è sposata e ha avuto un figlio, quindi è rimasta nel campo col marito. “È difficile – ci dice – vivere senz’acqua. Anche lavare i bambini così è complicato”.
Ma se il campo è abusivo come dice il Comune, perché non è stato sgomberato e chiuso? Magari chi ci vive potrebbe trovare una sistemazione più idonea e magari anche più vicina a una scuola.
Da domani non pago anch’io più tasse, luce, acqua (la più cara d’Italia) e gas; li voglio gratis dal comune perchè sono un gran simpaticone, oltre che un “umano”, provate a dirmi di no.
Bravo Tommaso, complimenti . Hai capito tutto.
Fabiano e Tommaso perchè non provate a vivere qualche giorno al campo? Senza luce e acqua, zanzare che ti mangiano, fango e polvere (dipende dalla stagione)..quante ore resistereste?
Ah dimenticavo, se avete sete vi dovrete accontentare di una bevanda tiepida, vi piace una bella birra calda? (il frigo è un lusso, non c’è elettricità)..e se vorreste lavarvi, beh aspettare il vostro turno, quando la bacinella del vicino si sarà riempita, dopo almeno un’oretta, così potrai finalmente riempire la tua, nel frattempo potreste accendere la TV e guardare il Grande Fratello..ma non c’è l’elittricità, poco importa: la vostra fantasia è “elittrizzante” e di sicuro accenderà tutte le lampadine del campo e di tutto il litorale.
Ciao
Auguri..