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Aeroporto. Rossi: “Vendita delle quote entro il 17 giugno”

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Una giornata di botta e risposta e di annunci quella di ieri. Al centro la vicenda degli aeroporti di Pisa e di Firenze e l’Opa lanciata da Corporación America su SAT. A fare da sfondo l’assemblea di Confindustria Firenze.

Da lì Enrico Rossi annuncia che il 12% delle azioni di SAT in mano alla Regione verranno vendute entro il 17 giugno, giorno in cui scade l’Opa volontaria. Aggiungendo che il primo luglio la variante al PIT (piano di indirizzo territoriale) arriverà in Consiglio regionalle: l’obbiettivo, dice Rossi, è quello di rendere più vincolante i 2000 di lunghezza per la nuova pista di Peretola.

Il Presidente Rossi non ha mancato di commentare le azioni intraprese dal sindaco di Pisa Marco Filippeschi. Si è detto ferito “da questo scontro, da questa battaglia che, secondo me sbagliando, sta facendo il sindaco di Pisa”. E ha difeso la scelta fatta, ritenendola positiva “per la Toscana, per Firenze e per Pisa”. Per Rossi la società unica costituisce, nell’integrazione fra i due aeroporti, una sicurezza maggiore per Pisa, visto che “Firenze ha una sua forza intrinseca che potrebbe mettere in discussione l’equilibrio previsto anche a livello nazionale”. Aggiungendo: “Non farei un torto a Pisa nemmeno sotto tortura”.

Dal canto suo il vice Ministro Riccardo Nencini ha tuonato contro la decisione di Marco Filippeschi di presentare un nuovo esposto alla Consob. “Vedo – ha detto Nencini a margine dell’assemblea di Confindustria Firenze – che il sindaco di Pisa ha preferito la strada delle carte da bollo: auguri…”. E ha ribadito che difficilmente potrà cambiare la sua posizione, che come noto è a favore di una pista per Peretola di 2400 metri.

“La battuta di Nencini – replica Filippeschi – è agghiacciante. Si commenta da sola. Siamo in uno stato di diritto e io ho ancora fiducia nella giustizia e la rispetto. La personalizzazione che si cerca di fare contro un sindaco non mi spaventa. Semmai fa spavento la disinvoltura che si mostra nel compromettere accordi, atti programmatici ancora in vigore e una prospettiva equilibrata”.

Nel chiedere chiarezza a Enrico Rossi, Filippeschi aggiunge: “I tempi di una scelta strategica non possono essere quelli imposti da un privato, con un’Opa. Si risponda alle istituzioni locali principali, che non aderiscono all’Opa con forti motivazioni si renda conto alle associazioni d’impresa, ai sindacati, a tutta la cittadinanza attiva che si è mobilitata, alle personalità della cultura che ieri hanno posto chiare e stringenti domande. Regione e governo sono stati chiamati in causa per svolgere il compito istituzionale di programmazione e per l’equilibrio territoriale, ma a ciò non rispondono. Dovrebbero essere arbitri, invece sono giocatori da una parte sola del campo. La Toscana non ha mai lasciato passare un’impostazione così smaccatamente fiorentino centrica”.

Un duro attacco a Filippeschi arriva anche da Dario Nardella, che non condivide la strada dei tribunali: “Come amministratori pubblici ci lamentiamo della magistratura e al primo problema su cui non si trova un accordo lasciamo le sedi istituzionali e andiamo a chiedere una mano ai tribunali? Non siamo credibili quando facciamo così”.

“La politica – ha proseguito Nardella – la smetta di mettere i bastoni tra le ruote alle imprese che vogliono investire sul nostro territorio. Non voglio arrivare al giorno in cui tutti piangeranno lacrime di coccodrillo quando l’ennesimo investitore internazionale scapperà dall’Italia e dalla Toscana perché ha trovato istituzioni che non hanno fatto trovare alcun terreno, territorio, ecosistema dove si può investire”.

A replicare al sindaco di Firenze, è Paolo Fontanelli che ieri ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda (vedi box). “Nessuno ha contestato l’ingresso di Corporacion America nella compagine societaria”, dice Fontaneli, ricordando che inizialmente l’auspicio era che all’operazione finanziaria seguisse un progetto di potenziamento dell’investimento industriale sul Galilei, anche attraverso un accordo di co-governance.

“Invece – continua – la strada che si persegue è quella di acquisire, con l’Opa volontaria, la maggioranza assoluta della società, mentre il piano di sviluppo rimane quello già deciso dall’attuale CdA della Sat con i finanziamenti già accantonati. Né un euro di più né uno di meno”. Il problema, aggiunge, non è con il privato, “che ha legittimamente i suoi disegni”, ma con la Regione “che ha deciso di vendere unilateralmente le proprie quote rompendo il Patto fra i soci pubblici”.

Una vendita unilaterale, “che fa saltare la maggioranza pubblica, riduce il valore patrimoniale delle azioni degli altri Enti Pubblici, a partire dal Comune di Pisa, perché esso è connesso alla funzione di controllo della società. In questo senso le iniziative del Sindaco Filippeschi a tutela del valore patrimoniale degli Enti Pubblici sono più che doverose, anche in qualità di Presidente del Patto che ha guidato lo sviluppo del Galilei nell’ultimo decennio”.

Sono la Regione e anche il Comune di Firenze che dovrebbero spiegare per l’onorevole Fontanelli “perché hanno rinunciato a proporre a Corporación America di portare avanti,insieme alle istituzioni, il progetto di integrazione del sistema regionale su cui gli Enti avevano lavorato e che era alla base del Pit. E qual è la ragione e la sostanza dell’accordo che porta, cambiando le carte in tavola, ad una scelta di privatizzazione totale. E perché se Rossi si è convinto che quella della privatizzazione sia la scelta migliore non ne ha discusso con gli altri soci pubblici della Sat, alla luce del sole e magari proponendo di vendere tutti insieme o in proporzione alle rispettive quote?”.

 

 

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Pubblicato il: 12 giugno 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Politica

Visto da: 1187 persone

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Una risposta a: Aeroporto. Rossi: “Vendita delle quote entro il 17 giugno”

  1. avatar Gadducci! scrive:

    Ed invece, caro Rossi, ci fa un bel torto! ULTIMATUM???? oggi sul “tirreno”, il “sindaco” di firenze ci taccia di campalisti!!! qui si parla di patti non rispettati e cestinati e di interessi differenti, qui si parla sopratutto di una catastrofe a livello lavorativo, prima che di facili specchietti di raddoppio di passeggeri!!! si fà scappare investitori internazionali?? ma perchè non ci son già anche a Pisa? fanno ma loro scappare gli azionisti attuali!! ma che stracavolo gliene frega, poi? loro lo hanno già in casa l’hangus argentino a fare da padrone, vogliono tappare la bocca a tutta la costa? chi è campanilista??
    chi ci assicura che poi la regione non investa più nulla a Pisa ma solo di là, e l’argentino lo stesso??? spero che la politica di destra e di sinistra pisana e limitrofa remi dalla stessa parte e non attacchi chi ci mette la faccia… ancora destra e sinistra che sia!
    seriamente, se devo andare a pisa,livorno, lucca, versilia e toscana più in generale, sceglierò il Galilei così come si sta sviluppando senza questo improbabile matrimonio… se devo andare a bologna, non penso e nemmeno roma o genova ecc… ne ora, ne mai… ma nemmeno se si ospita il conconcorde!

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