La famigerata Era delle Raccolte Arcade è durata un breve, ma intenso, decennio, ovvero dall’apparizione delle console con supporti ottici sino alla realizzazione che, invece che schiaffare venti giochi su un disco a prezzo budget, potevano venderceli uno per uno nei vari negozi digitali.
Va detto che, a fronte della bontà dell’offerta, Taito Legends 1 e 2 rappresentano un’eccellente occasione di studiare dei gran bei giochi vetusti e sciropparseli in letizia con gli amichetti. I due dischi nascondono, al loro interno, una messe di contenuti aggiuntivi, interviste, materiale d’annata e documentazione varia per gli aficionados. Nascondono anche alcuni giochi non propriamente straordinari, ma siamo qui riuniti oggidì per dire in fretta e furia quali invece meritano e perché.
Nel primo Taito Legends, incentrato su software più anzianotto e semplice, c’è da fare una fermata obbligatoria a casa di nonno Space Invaders, per capire come mai un gioco di trentacinque anni abbia ancora molte cose da insegnare. Sostituita ai mattoncini statici di Breakout un’ansiogena avanzata aliena (DU. DU. DU. DU.), la risibile potenza di fuoco concessa al giocatore lo costringe a lavorare di fino e ad improvvisare strategie.
Bubble Bobble ci catapulta invece nell’epoca direttamente successiva: con capacità grafico-sonore che iniziano ad inseguire l’animazione televisiva, i videogiochi sono lanciati nella competizione darwinissima della Sala. Un’esperienza pucci pucci ideale per le coppiette nasconde un diabolico tasso di sfida e tonnellate di segreti per chi vorrà imparare a far punti. A The New Zealand Story, poi, il compito di mostrare come l’esplorazione bidimensionale del dopo-Mario può essere adattata, in terra, in cielo e in mare, ad un gioco arcade.
Il secondo disco è da lacrimuccia: presenta infatti i classici targati anni Novanta di una Taito disposta a tutto per primeggiare nel settore, con colonne sonore elaborate e grafica 2D spinta ai limiti. Un lieto esplodere di pressoché ogni cosa su schermo annuncia Elevator Action Returns, la versione riveduta e scorrettissima del suo illustre progenitore, al quale sta come Ryo Saeba sta a James Bond. Il bizzarro Metal Black è uno sparatutto spaziale a scorrimento orizzontale costruito come un concept album, punto di contatto ideale tra le aspirazioni narrative di Xevious e la grandeur immaginifica di Gradius. E per fare i furbega finiamo in bellezza con Puzzle Bobble 2, un gioco che non ha bisogno di presentazioni. Infatti siamo alle conclusioni!
Tommaso Mongelli
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