Domani verrà portata in consiglio la seconda variazione di bilancio che verrà adottata per fronteggiare il mancato gettito di 13,7 milioni di euro dovuto all’abolizione dell’IMU sulla prima casa. “La legge finanziaria 2014 ha creato l’imposta unica comunale (IUC) composta di imposta municipale propria (IMU), tributo per i servizi indivisibili (TASI) e tassa sui rifiuti (TARI)“, spiega il presidente del consiglio comunale Ranieri Del Torto. “Il Consiglio Comunale dovrà quindi esprimersi sulle aliquote stabilite per ciascuna di queste imposte. Sarà una discussione lunga perché i gruppi di minoranza hanno fatto proposte alternative a quelle della Giunta Comunale presentando numerosi emendamenti mentre è probabile che nel corso della discussione siano presentati ordini del giorno che mirino ad indirizzare l’attività successiva dell’Amministrazione”.
A presentare le due manovre alternative sono la lista civica Una Città in Comune/Rifondazione Comunista e la lista di Forza Italia. La prima l’ha illustrata nei giorni scorsi, mentre Forza Italia lo fa alla vigilia della discussione.
“Difendiamo strenuamente la prima casa” affermano in una nota congiunta i consiglieri Comunali Riccardo Buscemi, Mirella Bronzini, Giovanni Garzella e Gino Logli, illustrando la proposta “e non accettiamo la TASI solo sull’abitazione principale e per di più con l’aliquota massima del 3,3 per mille: così la Giunta fa rientrare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta (l’IMU sulla Prima Casa)”.
“Con la manovra la Giunta rivela i suoi pregiudizi ideologici – aggiungono – chi possiede una casa è “ricco” e merita di essere “sanzionato” con un’imposta patrimoniale elevatissima. Noi proponiamo invece una vera e propria contromanovra, assai più equa e giusta: l’aliquota TASI all’1 per mille, da far pagare in quota parte del 30% anche a chi è in locazione. D’altronde la filosofia di questa nuova imposta è coprire i servizi indivisibili, ai quali devono concorrere tutti, perché tutti ne usufruiscono, sia che posseggano una casa sia che vivano in affitto. La minor entrata si recupera attraverso la riduzione della spesa corrente dell’1% (risparmi per circa un milione di euro, a cominciare dai dirigenti in numero eccessivo) e l’aumento scaglionato dell’addizionale comunale IRPEF (attualmente allo 0,20%), dove la base imponibile non è il patrimonio, come nella scelta fatta dalla Giunta, ma il reddito prodotto. Chi guadagna di più è giusto che paghi di più, prevedendo per lo scaglione di reddito oltre i 75.000,00 EUR l’aliquota dello 0,80%, garantendo un gettito aggiuntivo per circa 6 milioni di euro. Con noi il pensionato o l’operaio proprietari di casa, magari gravata ancora da mutuo, non sono penalizzati, mentre con la Giunta il salasso è assicurato”.
Le tabelle della manovra proposta da Forza Italia