Il Presidente della Regione Toscana va giù duro contro il pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello. Enrico Rossi si affida ancora una volta a Facebook ed in un post pubblicato questa mattina mette pesantemente in dubbio l’efficienza della struttura di primo soccorso pisana, citando dati non precisati e chiamando in causa il direttore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
A pochi minuti dalla sortita del governatore interviene sulla questione anche la CGIL, che denuncia “una situazione insostenibile per il personale medico e del comparto del pronto soccorso che può mettere a rischio l’assistenza dei pazienti”. “Ormai è noto alla cronaca che la situazione del pronto soccorso di Cisanello non è delle migliori – spiega la CGIL – e per certi aspetti sta peggiorando, l’unico tampone alla non degenerazione è la grande professionalità e impegno di di tutto il personale. Questo purtroppo non basta, perché sussistono molti problemi che devono essere affrontati con urgenza e per molti di questi servono soluzioni organizzative interne ed esterne all’Azienda stessa”.
Nel presentare la situazione della struttura i rappresentanti del sindacato non esitano a definirla “drammatica”. A preoccupare sono i problemi relativi all’attesa dovuti all’afflusso, che secondo la CGIL “non è un problema solo della AOUP, ma è insito delle mancate risposte del territorio come l’attardarsi nella realizzazione delle case della salute e delle associazioni di medici di famiglia che in alcuni casi sono introvabili”. Le difficoltà sono amplificate dal lavoro straordinario che si trovano a dovere affrontare i responsabili dello smistamento, che come spiega il sindacato si trovano “a dover fare da sportello di informazione per gli utenti che transitano nella struttura o con i parenti che cercano informazioni dei loro familiari che si trovano all’interno del pronto soccorso; per questo si potrebbe trovare delle soluzioni con personale dedicato a queste attività”.
La CGIL denuncia anche la mancanza di posti letto che comporta “un’attesa interminabile che arriva a 30 ore, e questo non è degno di un paese civile”. Attesa che prosegue sulle barelle, con un “serio rischio di non adeguata assistenza perché il personale è calcolato per l’assistenza alle visite che si svolgono in pronto soccorso e alla fase di stabilizzazione, e non per fare assistenza ad un intero reparto ospedaliero di 30 letti che si forma nel corridoio”.
“Il personale medico – conclude il sindacato – è sicuramente insufficiente ed a causa dei pazienti che si trovano in attesa di un posto risulta insufficiente anche il personale infermieristico e gli operatori socio-sanitari”.