Double Dragon Extreme rientra a pieno titolo nella categoria dei fangame, ovvero giochi apocrifi spesso disponibili gratuitamente su internet. Non si discute: è il PC l’erede della scena del videoludo amatoriale, con le console a rincorrere. Ciò anche se la rete ha livellato un po’ l’immaginario collettivo, ed è assai meno frequente che in passato la nascita di capolavori del weirdo come è stato per Sabrina, l’ispanico gioco per ZX Spectrum sulla leggendaria chanteuse Sabrina Salerno.
Ormai, con il crollo dei profitti, sembrano lontani gli anni in cui le case detentrici di copyright si scagliavano contro i team di sviluppo composti da ragazzetti, costringendoli a togliere dalla circolazione le proprie creazioni. Anzi, se avete un’idea valida e la stoffa per portarla a termine, è probabile che piattaforme come Kickstarter et similia possano essere il punto d’incontro tra la vostra sequelite pruriginosa e i sogni frustrati di qualche ex gigante del videogioco.
Ma torniamo a DDX, che vuol essere un compendio dei primi due Double Dragon da sala, ai quali aggiunge una versione rimasterizzata e un’altra modalità, breve ma feroce, che consente di affrontare in sequenza tutti i boss della saga. Billy e Jimmy Lee, fratelli maneschi in una New York postatomica popolata da comparse di Kenshiro, sono chiamati a salvare l’amica Marian dalle angherie dei prepotenti comitati cittadini.
E che giuoja pel duo scagliarsi contro il nemico! Ci sono tre stili di combattimento tra cui scegliere, a seconda se preferite distribuire le vostre capacità offensive o concentrarle sul singolo manigoldo. Ciò è senza dubbio un bene, perché la fluidità del gioco è più alta rispetto agli episodi originali, a scapito della possibilità, che i Lee avevano in sala giochi, di portare armi bianche. Grossa perdita, lo so, ma si tratta pur sempre di un’opera amatoriale.
Le apparenze sono quelle di un gioco un po’ arronzato, e piuttosto ripetitivo. Ma vale la pena recuperarlo dai meandri del web e insisterci sopra, perché la sua ipnoticità lo rende assai simile a un qualsivoglia Tetris. Con un po’ di smanettamento è inoltre possibile farlo girare su diversi sistemi operativi e modelli di console.
Tommaso Mongelli
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