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L’Ateneo approva il “Piano Sapienza”: biblioteca universitaria e riapertura nel 2016

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Consolidamento, risanamento, armonizzazione della messa in sicurezza dell’edificio e riapertura della Sapienza entro la primavera del 2016. Questi i punti fermi della delibera approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione dell’Università di Pisa di ieri, con la non partecipazione al voto da parte degli studenti che però apprezzano le linee guida del progetto.

Dopo un lungo tira e molla sul futuro del prestigioso immobile, già sede del dipartimento di Giurisprudenza e della Biblioteca Universitaria di Pisa, si attende l’approvazione definitiva del progetto che dovrebbe avvenire entro novembre; quella deliberata ieri infatti è l’autorizzazione a procedere.

Il piano prevede la ricollocazione della Biblioteca Universitaria nella sua area di origine, che occupa quindi il 40% della superficie complessiva dello spazio. Al piano terra, al primo piano e al terzo piano (un tempo sede del dipartimento di Diritto Privato), sorgerà la biblioteca unificata di Scienze Politiche e Giurisprudenza. Al piano terra, nel lato interno antistante quello che affaccia su piazza Dante, si prevedono alcune aule per la docenza, ma in misura calibrata, cioè per corsi post laurea e corsi magistrali a numero contenuto e non quindi, un trasferimento completo della didattica.

Al primo e al secondo piano dovrebbero andare gli uffici di presidenza e gli uffici amministrativi di giurisprudenza; mentre al terzo piano troverà posto anche lo spazio per la consultazione dei libri. Restano poi le due aule magna, quella storica del primo piano e quella più nuova del piano terra.

Quanto al piano economico la cifra necessaria agli interventi è pari a 11,5 milioni di euro, che verrebbero così ripartiti: 2,4 dai Ministeri dei Beni Culturali e dell’Università, 3 milioni circa provenienti da risorse messe a disposizione da altri enti (Regione, Comune); 1,7 milioni da fondi propri dell’ateneo. I restanti 4,4 milioni potrebbero provenire in parte da alienazioni di proprietà dell’università (sono stati individuate circa 12 fra terreni ed edifici), e in parte recuperati attraverso una permuta con chi si aggiudicherà l’appalto per i lavori della Sapienza. Anche in questo caso si parla di circa 2 milioni di euro.

La speranza è che la cifra sia più contenuta e che nel frattempo altri enti possano impegnarsi maggiormente con risorse proprie per sostenere questo progetto. Se i tempi verranno rispettati, a novembre si potrà partire con la gara per l’appalto, per la quale ci vorranno 4-5 mesi, e poi cominciare con i lavori, per i quali di mesi ne occorrono almeno 12.

C’è consenso all’interno del CdA sulla procedura. “Questo atto rappresenta una risposta alla città da parte dell’ateneo”, ha commentato Francesco Giorgelli, membro tecnico-amministrativo in CdA. “Si tratta di un piano che impegna doppiamente l’università: da un lato a procedere con la ristrutturazione della Sapienza, dall’altro a mantenere gli standard di manutenzione anche per gli altri edifici di proprietà, in modo da non penalizzare nessuno. Il progetto – aggiunge – è interessante anche dal punto di vista culturale perché unifica le due biblioteche di Scienze Politiche e Giurisprudenza, aumenta la capienza della struttura e non toglie un metro quadro alla Biblioteca Universitaria, con la quale condivideremo anche la progettualità della messa a norma di tutto l’edificio”.

Soddisfazione da parte degli Amici della Biblioteca Universitaria sul progetto approvato. La prof.ssa Chiara Frugoni ha infatti commentato: “Come associazione non possiamo che essere contenti che la biblioteca rimanga lì, adesso speriamo che apra presto”.

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